Editoriale 2/7/2000

Editoriale 2/7/2000

? è forse giunto il momento di usare tastiera, mouse ed Internet per cercare di pilotare un mondo che appartiene tanto ai magnati della guerra, e del commercio, quanto ad ogni singolo abitante della Terra
? è forse giunto il momento di usare tastiera, mouse ed Internet per cercare di pilotare un mondo che appartiene tanto ai magnati della guerra, e del commercio, quanto ad ogni singolo abitante della Terra


Ahimé, i computer servono anche a questo: a simulare eventi bellici , esplosioni nucleari, virus letali ed altre abominevoli perversioni tipiche del genere umano. Lo spunto per questo editoriale mi è venuto leggendo (anzi, scrivendo), del nuovo supercomputer di IBM, attualmente il più veloce al mondo, e già pronto per testare in un ambiente 3D l?esplosione di ordigni atomici sperimentali. Certo si dirà: ?meglio le simulazioni che i test reali?. A tal proposito mi viene ancora in mente, non senza un moto di rabbia, i test nucleari che il governo francese portò avanti presso uno dei mari più belli al mondo, a pochi passi dal suggestivo atollo di Mururoa. Una cosa è certa: la natura e le vite (anche animali) che distruggiamo, nessun computer al mondo le potrà mai più ricreare, ed io sono uno che non si accontenterebbe di un caschetto ed un po? di poligoni?
Considerato tutto questo, ben vengano dunque i supercomputer ?bellici?, con la speranza però che tutto ciò che si studia là sopra non venga mai applicato alla realtà. Sarebbe bello, però, se oltre agli strumenti per fare ?danni? si studiassero poi anche le cure: ad esempio, ora che i bellissimi corsi d?acqua della Jugoslavia sono stati inquinati da capo a piedi dalla grafite (o che diavolo è) americana, mi chiedo se quel mostruoso supercomputer transgenico di IBM non dovesse essere ora impiegato per ricercare un altro composto chimico che possa annullare gli effetti delle porcherie sperimentali che puntualmente da oltre oceano finiscono a due passi da casa nostra. Il progresso tecnologico si è sempre biforcato in due distinte direzioni, una distruttiva e l?altra costruttiva, ma oggi che la tecnologia stessa ci offre l?opportunità di far viaggiare le nostre parole molto più lontano, più velocemente e globalmente di quanto sia mai avvenuto, è forse giunto il momento di usare tastiera, mouse ed Internet per cercare di pilotare un mondo che appartiene tanto ai magnati della guerra, e del commercio, quanto ad ogni singolo abitante della Terra.
Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
2 lug 2000
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