Negli scorsi mesi, e soprattutto in questi ultimi giorni, è emerso un problema che potrebbe rappresentare un ostacolo non marginale alla diffusione e al modo di usufruire della Rete: la crisi degli abbonamenti ?flat?. Il sogno di poter finalmente navigare in libertà, senza l?incubo degli scatti telefonici, rischia di finire per un gran numero di utenti. Come si è potuto leggere anche venerdì sulle pagine di Punto Informatico, non sono pochi i provider, italiani e stranieri, che hanno espresso preoccupazione per quello che viene da loro definito un ?brutto vizio? degli utenti flat: utilizzare le risorse di rete allo stremo, rimanendo connessi permanentemente e utilizzando tutta la banda messa a disposizione. Per i provider che non hanno preso rimedi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: linee perennemente occupate e connessione a singhiozzi. Altri fornitori di accesso hanno invece preferito tornare sui loro passi, sospendendo questo tipo di abbonamento, o introducendo limiti tecnici o contrattuali all?utilizzo delle risorse.
Quello che assolutamente non mi trova d?accordo è la strada percorsa da alcuni altri provider che, in presenza dell?inaspettato (?) traffico generato dagli abbonamenti flat hanno cercato di intimidire gli utenti dicendo loro quali erano i comportamenti ammessi e quali no. A parer di queste aziende l?utente, anche se il contratto non lo dice, dovrebbe attenersi ad una sorta di netiquette secondo la quale stare connessi perennemente e abusare della banda messa a disposizione non è corretto. È buffo pensare che in un mondo sempre più dominato dalle clausole contrattuali e dai cavilli legali, in un mondo consacrato al marketing e al consumismo, guidato dai guru della new economy e pronto a premiare l?arrivismo rampante, siano proprio le aziende a parlare di concetti astratti e quasi ideali come quello di ?netiquette?, ?comunione delle risorse?, ?rispetto degli altri?. E no cari ragazzi del marketing, adesso facciamo i furbi anche noi: ci volete aridi consumisti solo quando fa comodo a voi? È una vita che ci sentiamo dire ?si attenga al contratto?, ed ora noi diciamo a voi: ?attenetevi al contratto?.
Alessandro Del Rosso