Buon anno, buon secolo e buon millennio a tutti! No, non preoccupatevi, vi risparmierò la battuta sul ?quant?è che non ci si vede?, anche se la tentazione è stata forte, e passerò subito a parlare di una delle novità che possono ben giustificare la classica e consunta affermazione ?anno nuovo, vita nuova?. Alcuni di voi avranno già intuito che mi sto riferendo alla recentissima uscita del nuovo kernel di Linux: il 2.4. Eh sì, quel mattacchione di Torvalds ha tenuto tutti sulle spine per un bel po? di tempo, ma quel giovedì 4 gennaio scorso ha cancellato ogni ansia: il nuovo kernel è qui e ci resterà per almeno un altro anno. La notizia, che non abbiamo fatto in tempo a dare sulle pagine del quotidiano, verrà pubblicata lunedì, mentre per quanto riguarda Plug-In conto di dedicarvi un articolo approfondito nelle prossime settimane. Nella lettera in cui annunciava il rilascio del nuovo kernel, Torvalds trova anche il tempo per una battuta: ?Per i prossimi giorni non mi seccate con la segnalazione di bug: non me ne curerò affatto.? Per il papà di Linux questo è stato senza dubbio un bel parto, probabilmente il più difficile da quando il pinguino ha dato il suo primo vagito. Il kernel 2.4 è stato infatti il primo a nascere sotto le fortissime pressioni del mondo aziendale, a testimonianza del ruolo di primo piano che Linux è andato guadagnando anno dopo anno.
Insieme agli entusiasmi, l?attesa per questo nuovo kernel ha però alimentato dubbi vecchi e nuovi. Non sono pochi, infatti, quelli che si domandano per quanto tempo ancora Torvalds riuscirà a tenere nelle sue mani le redini dello sviluppo del kernel, sviluppo che richiederà sempre più tempismo e organizzazione a fronte di una lotta spietata da parte delle grosse case per ?influenzarne? il risultato finale. C?è poi il pericolo ?forking?, ossia che le distribuzioni Linux divengano sempre meno compatibili fra loro, ed anche qui la grande battaglia fra distribuzioni sembra combattersi fra chi, più delle altre, riesce ad influenzare lo sviluppo del kernel: e l?ombra più lunga appare quella del duo IBM/Red Hat. Sperando che gli anticorpi presenti nell?open source facciano il loro dovere, non resta che riservare gli auguri più grossi a Linux per il suo imminente decimo compleanno.
Alessandro Del Rosso