eGovernment, mezzo mondo si muove

eGovernment, mezzo mondo si muove

Uno studio rilasciato da Accenture vede il Canada in testa ai paesi più attivi su questo fronte. L'Italia non rientra tra i più attivi, nonostante le molte iniziative
Uno studio rilasciato da Accenture vede il Canada in testa ai paesi più attivi su questo fronte. L'Italia non rientra tra i più attivi, nonostante le molte iniziative


Roma – In mezzo mondo, quella parte di mondo che se lo può permettere, le tecnologie dell’informazione stanno trasformando rapidamente il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione e il cuore di questo processo è l’eGovernment, il trasferimento dei servizi della PA verso il mondo digitale. Un processo nel quale il Canada risulta il paese più attivo, almeno a sentire lo studio internazionale pubblicato da Accenture , società specializzata in tecnologie di gestione.

Nel corso dell’ultimo anno le amministrazioni pubbliche secondo lo studio “Realizing the Vision” hanno notevolmente migliorato la fornitura di servizi in rete, incrementando la varietà e il valore tecnologico dei servizi di eGovernment messi a disposizione di cittadini e imprese.

Dal rapporto emerge il Canada quale paese più evoluto tra i 23 presi in esame, in termini di innovazione dei servizi governativi online. Il Paese, attualmente nella fase intermedia del suo ambizioso piano di eGovernment, prevede, entro il 2004, di raggiungere il primato mondiale per le comunicazioni online con i cittadini. Per quella data, il Canada stima di fornire ai propri cittadini l’accesso elettronico a tutti i programmi e servizi federali, ovunque e in qualsiasi momento.

Nella realizzazione di processi di eGovernment, il Canada è seguito, nell’ordine, da Singapore, Stati Uniti, Australia, Danimarca, Regno Unito, Finlandia, Hong Kong, Germania e Irlanda.

Considerando che per la valutazione della leadership Accenture ha analizzato il livello di sviluppo dei servizi in relazione al numero di quelli forniti, occorre sottolineare che nove, tra i Paesi esaminati – tra cui Stati Uniti, Singapore e Francia in testa – si avvicinano al 100 percento di servizi forniti online, con oltre nove servizi su 10 considerati disponibili online.

Lo studio ha rivelato nuove soluzioni – a disposizione delle amministrazioni – per migliorare i servizi offerti alle imprese e ai cittadini. Nella creazione di nuovi servizi elettronici, i governi si trovano anche a dover risolvere le questioni relative all’integrazione incrociata fra le varie strutture, alla sicurezza dei dati, alla privacy individuale, alla sicurezza nazionale, alla competitività globale e alla protezione delle libertà civili. La creazione di pratiche uniformi per la protezione della privacy, gli standard per le firme digitali e per la cifratura delle informazioni riservate, sono alcuni degli strumenti utilizzati dai governi per predisporre ulteriori evoluzioni del progetto di eGovernment.

“Con l’evoluzione dell’eGovernment assistiamo ad un passaggio da programmi ridondanti, e spesso motivati da fini politici, a strategie chiare e strutturate che tengono conto di barriere reali e che dimostrano che l’eGovernment è fondamentale allo sviluppo economico e sociale” – ha spiegato Biagio Franco, Partner responsabile per il Government di Accenture Italia.

Lo studio dimostra, inoltre, che lo scarto nei servizi online fra i Paesi definiti “leader innovativi” (Canada, Singapore e Stati Uniti) e quelli definiti “sfidanti visionari” (Australia, Danimarca, Regno Unito, Finlandia, Hong Kong, Germania, Irlanda, Olanda, Francia e Norvegia) sta diminuendo. Attualmente, infatti, ben 13 governi – rispetto ai due dello scorso anno, Canada e Singapore – raggiungono punteggi di oltre il 40 percento per lo sviluppo totale dei servizi in rete. Aumenta invece, il divario tra questi tredici Paesi e gli altri governi presi in considerazione.

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Pubblicato il 7 mag 2002
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