Eminem, pace sulle royalty digitali

Eminem, pace sulle royalty digitali

I primi produttori del rapper statunitense trovano un accordo con l'etichetta Aftermath Records, ponendo fine alla sfida sui guadagni degli artisti dalla distribuzione su piattaforme come iTunes
I primi produttori del rapper statunitense trovano un accordo con l'etichetta Aftermath Records, ponendo fine alla sfida sui guadagni degli artisti dalla distribuzione su piattaforme come iTunes

È stata seguita con la massima attenzione dall’intera industria discografica, per i suoi possibili effetti sul delicato meccanismo delle royalty nella distribuzione di musica online. La sfida legale tra F.B.T. Productions – primi produttori del noto rapper Eminem – e l’etichetta controllata dal colosso Universal Aftermath Records è ora giunta al capolinea , con un accordo stragiudiziale comunicato ad un giudice californiano.

Nessun dettaglio sui termini della pace legale , a due anni dalla sentenza in appello che aveva dato ragione a F.B.T. Productions . La prima società di produzione degli album di Eminem aveva denunciato Universal- Aftermath Records per le cifre legate ai diritti dei download su iTunes, considerate troppo basse perché equiparate alle royalty normalmente percepite dagli artisti dalla vendita dei CD .

Generalmente, un contratto tipico prevede guadagni tra il 10 e il 20 per cento dalla vendita di album e singoli. Una quota che si alza al 50 per cento quando si parla di musica licenziata, ovvero distribuita in spot televisivi o appunto sulle piattaforme di download legale come iTunes . Secondo le stime elaborate da Eight Mile Style – nuova società di produzione di Eminem – Apple avrebbe guadagnato oltre 2,5 milioni di dollari da 93 brani.

Nel corso del 2010, una corte d’appello in California aveva dato ragione a F.B.T. Productions , aprendo una finestra temporale per il calcolo esatto dei danni. Le due parti in causa hanno ora raggiunto un settlement agreement che soddisferebbe entrambe . All’inizio di quest’anno, il gigante Sony Music aveva raggiunto un accordo simile con un gruppo di artisti, versando un totale di 8 milioni di dollari per il pagamento delle royalty digitali .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 5 nov 2012
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