ENISA, dilemmi e soluzioni per l'oblio digitale

ENISA, dilemmi e soluzioni per l'oblio digitale

Un approccio esclusivamente tecnico non riuscirebbe a garantire la giusta applicazione del diritto ad essere dimenticati. I motori di ricerca dovrebbero escludere tutti quei dati ormai scaduti
Un approccio esclusivamente tecnico non riuscirebbe a garantire la giusta applicazione del diritto ad essere dimenticati. I motori di ricerca dovrebbero escludere tutti quei dati ormai scaduti

Nel dibattito europeo sul cosiddetto diritto all’oblio , un nuovo report pubblicato dai responsabili della European Network and Information Security Agency (ENISA), tra le aspettative teoriche di governi e cittadini e la pratica tecnologica in un ecosistema digitale diventato ubiquo e cruciale per lo sviluppo della democrazia contemporanea.

Legislatori e garanti della privacy dovrebbero collaborare per arrivare ad una chiara e precisa definizione degli ambiti in cui il diritto all’oblio possa essere effettivamente esercitato. Quali sarebbero i soggetti che potranno chiedere la rimozione di determinati dati personali? E cosa succede per quei dati condivisi a mezzo social network?

In una Internet aperta, sottolinea ENISA, l’adozione di una soluzione esclusivamente tecnica non può sussistere. Motori di ricerca e piattaforme social dovrebbero collaborare con l’Unione Europea per adottare un approccio che risulti multidisciplinare e pragmatico, considerando anche i costi che il diritto all’oblio porterebbe con sé .

A livello squisitamente tecnico, il report di ENISA ha posto più di un interrogativo. Cosa succede se i dati personali vengono mescolati – aggregati – nelle statistiche? È possibile risalire il percorso analitico per andare ad estrapolare le singole informazioni? Una sfida non da poco per l’implementazione pratica del diritto ad essere dimenticati.

Nemmeno l’adozione di protezioni Digital Rights Management (DRM) potrebbe risultare efficace, dal momento che quest’ultime sono aggirabili e alquanto sgradevoli per gli utenti. Secondo ENISA, una soluzione più adeguata potrebbe coinvolgere i vari motori di ricerca, obbligati ad eliminare dai risultati tutti quei dati ormai scaduti .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
21 nov 2012
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