Esplorazioni: DVD sopra e sotto

Esplorazioni: DVD sopra e sotto

Ecco la prima di tre puntate di approfondimento per capire cosa sono i Digital Versatile Disk. La seconda sarà sulla protezione DVD e la terza sul DVD hacking
Ecco la prima di tre puntate di approfondimento per capire cosa sono i Digital Versatile Disk. La seconda sarà sulla protezione DVD e la terza sul DVD hacking


Web (internet) – Il DVD, acronimo di Digital Versatile Disk e non di Digital Video Disk come spesso ritenuto, nasce ufficialmente nel 1995 ed è preceduto, nel dicembre del 1994, dalle proposte di Sony e Philips e di Toshiba e Matsushita che, rispettivamente, presentano nel febbraio il Multimedia Compat Disk e circa una mese dopo il Superdensity.

Il DVD rappresenta il risultato dello sforzo congiunto di produttori di tecnologie e produttori di contenuti, per la realizzazione di un supporto adatto a facilitare la diffusione su larga scala di prodotti per l’intrattenimento caratterizzati da altissima qualità audio e video. Questa sinergia ha visto sedersi allo stesso tavolo delle decisioni i rappresentanti di case come Sony e Matsushita e i portavoce delle grandi case produttrici di Hollywood che in questo progetto hanno visto la possibilità di aumentare nettamente i loro utili e la loro presenza, già peraltro notevole, sul mercato del cosiddetto intrattenimento da casa.

Caratteristica principale del DVD è la grande capacità di memorizzazione. Può sembrare un po? riduttivo, ma bisogna considerare che il problema fondamentale per la diffusione di prodotti multimediali (siano essi film o programmi interattivi) è, appunto, lo spazio necessario ad immagazzinare i dati che codificano video e audio, soprattutto se si ha come scopo quello di garantire un alto livello qualitativo del prodotto finale.

L’idea alla base della tecnologia del DVD non è molto diversa da quella che ha portato alla creazione dei Compact Disk, che, giusto per fare un po? di storia, non è così lontana come potrebbe sembrare dalle soluzioni adottate nei vecchi dischi di vinile.


Web (internet) – Un CD-ROM viene realizzato così: in fase di stampa vengono generate,su uno strato di policarbonato, delle piccole rientranze; questo strato viene coperto da uno strato di alluminio riflettente e successivamente da un altro strato di policarbonato. In fase di lettura viene focalizzato un raggio laser attraverso l’alluminio e le leggere variazioni della superficie, causate dalla presenze delle rientranze generate in fase di stampa, vengono interpretate come 1 o 0 e in questo modo viene recuperata l’informazione registrata. Non è poi così diverso dai solchi sui dischi di vinile che fanno vibrare opportunamente la testina del giradischi.

Le differenze fra un CD-ROM e un DVD sono fondamentalmente un fatto di dimensioni. Infatti, sebbene esternamente i due dischi siano identici (e questo garantisce la compatibilità fra lettori CD-ROM e DVD), a livello microscopico le differenze ci sono, eccome. Oltre ad una migliore disposizione dell’informazione sulla superficie, le dimensioni delle rientranze (pit) sono passate da 0.83 micron a 0.4 micron e la distanza fra due tracce contigue da 1.6 micron a 0.74 micron. Questi accorgimenti permettono di memorizzare su uno strato di policarbonato ben 4.7 Gb di informazione.
Questo primo strato è stato notevolmente ridotto in spessore e per garantire la rigidità del disco è stato aggiunto un altro layer, anch’esso scrivibile. Se aggiungiamo che le specifiche prevedono la possibilità di incidere su ogni lato dei layer di registrazione, si passa dai 4.7 Gb del primo strato agli 8.5 Gb se si conta il secondo e in fine a 17 Gb se si sfrutta anche l’altra faccia. Spazio più che sufficiente a contenere più di due ore di video con audio stereo surround, secondo le specifiche Dolby AC3 con 6 canali audio distinti… Non male, vero?


Le specifiche del DVD individuano un primo livello che riguarda la struttura fisica del supporto e che dà origine a quattro tipi distinti di DVD:

– DVD-ROM: grande distribuzione di software e multimedia preregistrati;
– DVD-RAM: generiche applicazioni di lettura/scrittura per PC o elettronica di consumo;
– DVD-R: supporto scrivibile (una volta sola) a basso costo;
– DVD-RW: una versione riscrivibile del DVD-R.

Su queste specifiche si situa un file system comune, lo Universal Disk Format (UDF) prodotto da Optical Storage Trade Association di Santa Barbara, California. Sopra al livello fisico e allo UDF ci sono tutte le applicazioni definite da DVD-Video, DVD-Audio e DVD-Professional (per ora solo sperimentale).

Simone Semprini

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Pubblicato il
19 nov 1999
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