“La trasmissione telematica dei contratti di locazione, delle denunce cumulative dei contratti di affitto di fondi rustici e dei pagamenti successivi alla registrazione è possibile per tutti i contribuenti”. Recita così la pagina delle Agenzie delle Entrate dedicata su Internet. Ma le cose stanno davvero in questo modo?
Scrive Davide: “Le notizie di PI sul software del fisco giungono proprio a fagiolo, visto che mi ci sono scontrato per una banale registrazione di un contratto di affitto. Ho computer con dual boot Linux/Windows ed un portatile con MacOsX ma, per un verso o nell’altro non riesco a registrare questo contratto di locazione via computer.
MacOsX: il software di installazione per Unico on line è installabile ma, gli altri pacchetti software sono tutti per Classic, per cui il mio mac non me li installa.
Windows: dato che di Linux non se ne parla (anche se, essendo in Java, avevo avuto una mezza idea che i programmi potevano girare), ho ripiegato su Windows. L’installazione è andata bene, inizio la compilazione del contratto da registrare ma…sorpresa! Il programma non prevede che locatario e conduttore possano essere nati in uno stato estero! Residenti si, nati no e senza possibilità di aggirare la “cocciutaggine del programma” (che dovrebbe solo riscrivere un contratto di locazione già stipulato…)”.
“Morale della favola: – conclude Davide – butto tutti i programmi nel cestino e perdo una giornata all’ufficio delle imposte per fare una cosa che, con un minimo di attenzione nella programmazione, mi avrebbe risparmiato un sacco di seccature”.