Facebook, applicazioni con permesso

Facebook, applicazioni con permesso

Annunciato un processo semplificato per garantire più controllo agli utenti del sito in blu. I siti terzi dovranno chiedere il permesso per lo sfruttamento di informazioni private
Annunciato un processo semplificato per garantire più controllo agli utenti del sito in blu. I siti terzi dovranno chiedere il permesso per lo sfruttamento di informazioni private

Si tratterebbe di una mossa pensata per garantire un più elevato livello di trasparenza, nonché per fornire agli utenti un maggiore controllo sulla gestione dei propri dati personali. Soprattutto quando a gestirli sono migliaia di applicazioni sviluppate da terze parti .

È passato più di un mese da quando il CEO di Facebook Mark Zuckerberg prometteva ai suoi milioni di utenti un controllo semplificato in materia di privacy . Ora, pare che il sito in blu abbia mantenuto parte di quella promessa, come annunciato dal CTO Bret Taylor in un post sul blog ufficiale .

Si è parlato di un processo semplificato di autorizzazione a carico delle varie applicazioni, che in sostanza dovranno chiedere agli utenti di Facebook il permesso per sfruttare le loro informazioni personali . Ma solo quelle impostate privatamente, dal momento che tutti i dati pubblici verranno acquisiti in automatico al momento della registrazione degli iscritti alla singola applicazione.

“Ad esempio, JibJab è un sito specializzato in biglietti d’auguri interattivi che ha bisogno di accedere alle mie foto e a quelle dei miei amici affinché io possa creare biglietti personalizzati – ha spiegato praticamente Bret Taylor – In base a questo nuovo meccanismo, JibJab dovrà chiedere il mio esplicito consenso per quel tipo di informazioni”.

Come sottolineato dallo stesso CTO di Facebook, si tratta di modifiche già pensate nell’agosto del 2009, in collaborazione con il Garante per la privacy del Canada. Ma c’è un’osservazione da fare: i cambiamenti annunciati dal sito in blu non avranno valore retroattivo . Le informazioni già acquisite liberamente rimarranno nelle mani degli sviluppatori terzi. Il lavoro da compiere affinché ciò venga modificato sarebbe immane .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 1 lug 2010
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