Un'etichetta appiccicata ai post ci spiegherà la satira su Facebook

Facebook ci spiegherà la satira con un'etichetta

Una nuova iniziativa messa in campo dal social network mira a eliminare confusione e interpretazioni errate dei contenuti pubblicati.
Facebook ci spiegherà la satira con un'etichetta
Una nuova iniziativa messa in campo dal social network mira a eliminare confusione e interpretazioni errate dei contenuti pubblicati.

Nel tentativo di ridurre la confusione generata da quanto pubblicato sulla piattaforma, Facebook sta per introdurre nuove etichette da appiccicare a post e pagine: tra queste, una è destinata ai contenuti riconducibili alla satira. Esiste forse qualcosa di peggio di chi vuol spiegare una battuta?

Più chiarezza sul social: nuove etichette per FB

L’annuncio fa riferimento a un esordio immediato, con la fase di test che coinvolge in un primo momento solo gli USA, ma come sempre accade in questi casi il rollout è destinato a raggiungere più avanti tutti i territori. Altre etichette previste sono quelle destinate  ai pubblici ufficiali e alle pagine dei fan.

A partire da oggi negli Stati Uniti diamo il via al test di un modo per fornire alle persone un maggiore contesto a proposito delle pagine che stanno vedendo. Inizieremo applicando gradualmente etichette come “Pubblico ufficiale”, “Pagina fan” o “Pagina di satira” ai post nel News Feed, così che le persone possano meglio capire da chi arrivano.

La volontà è quella di aiutare gli utenti a comprendere la reale natura di una condivisione. Dopotutto, può accadere a chiunque di scivolare su una buccia di banana: anche all’ex Presidente USA, che nell’ottobre scorso ha dato in pasto ai propri follower un post di Babylon Bee, ritenendolo autentico. Il portale è noto oltreoceano come “l’alternativa conservatrice a The Onion” e impegnato quotidianamente nella pubblicazione di notizie palesemente false, irridenti.

Ben fatto, Facebook: finalmente sarà chiara a tutti la differenza tra satira, informazione e disinformazione. Capito, amici di Lercio?

P.S.: gli studenti impegnati nella didattica a distanza non stanno davvero scrivendo “Abbasso la scuolaaaa” nei bagni di casa.

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Pubblicato il
9 apr 2021
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