FCC: parlateci di broadband

FCC: parlateci di broadband

Avviata ufficialmente una fase di consultazione in cui i protagonisti del settore dovranno dibattere pubblicamente. In vista di una riclassificazione che non piace nemmeno a Google, Amazon e altri protagonisti del web
Avviata ufficialmente una fase di consultazione in cui i protagonisti del settore dovranno dibattere pubblicamente. In vista di una riclassificazione che non piace nemmeno a Google, Amazon e altri protagonisti del web

Tre voti a favore, due contrari. Questo il risultato di una recente seduta della Federal Communications Commission (FCC) statunitense, che ha dato ufficialmente inizio al pubblico dibattito sulla futura regolamentazione del broadband nazionale .

Un voto che riflette posizioni contrastanti all’interno del settore, alcune di queste abbattutesi come una vera e propria tempesta sulla commissione guidata dal chairman Julius Genachowski. A votare contro l’avvio di un’inchiesta sono stati due membri di matrice repubblicana, ostili alla cosiddetta terza via indicata da FCC .

Ovvero quel riclassificare la componente di trasmissione dei servizi d’accesso al broadband come un più tradizionale servizio di telecomunicazione . Le linee dedicate dovrebbero rientrare – secondo Genachowski – in regole vecchie di anni, ovvero quelle che hanno finora gestito i classici network telefonici.

Una riclassificazione necessaria , a detta di FCC, per sviluppare appieno le regole a sostegno della net neutrality , oltre che per proteggere la privacy degli utenti a banda larga e soprattutto ridistribuire le sovvenzioni alle compagnie telefoniche verso lo sviluppo di un grande network nazionale .

“Il mio desiderio – ha spiegato il chairman di FCC – è semplicemente quello di ripristinare lo status quo, per ottenere un contesto funzionante e leggero nell’accesso al broadband. Il mio obiettivo primario resta quello di raggiungere priorità vitali per il broadband, in modo da favorire gli investimenti, l’innovazione oltre che la nostra competitività nazionale”.

Non di questo avviso, uno dei due commissari repubblicani, che ha invece sottolineato come proprio questo tipo di regolamentazione finirebbe per rallentare il processo legato all’innovazione. FCC vorrebbe in sostanza imporre un modello vecchio, più adatto al XIX secolo che al XXI .

Il National Broadband Plan annunciato da FCC non ha trovato grandi sostenitori tra le fila dei grandi protagonisti del web. In una lettera aperta a Genachowski, una serie di aziende del calibro di Amazon, Google e eBay hanno espresso profonda preoccupazione per quello che sarà il futuro del broadband a stelle e strisce.

Regolamentazioni old style non sarebbero – secondo la missiva – la giusta soluzione al problema. I vari firmatari si sono quindi interrogati sull’effettiva abilità di FCC nell’introdurre un adeguato contesto legislativo. Pur applaudendone l’impegno a tutela di una Rete aperta e neutrale.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 giu 2010
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