Kingston (USA) – Arriva dall’Università del Rhode Island, negli Stati Uniti, la notizia di un nuovo ed economico sistema informatico per il controllo dei livelli di batteri e della presenza di batteri nocivi nei cibi in distribuzione.
Una sonda in fibra ottica può ora essere inserita in alimenti-campione delle grandi catene di distribuzione e uno speciale software di analisi sarebbe in grado di produrre in tempo reale una misurazione dei batteri presenti e un’analisi sulla loro tipologia. “Tutto ciò che si deve fare – ha spiegato uno dei ricercatori del progetto, Phil Pavarniki – è inserire la fibra ottica nel cibo e il nostro software viene abilitato a leggere le tipologie dei batteri presenti”.
Normalmente si tratta di esami che richiedono giorni per essere elaborati, con la conseguenza che sul mercato ogni anno arrivano tonnellate di cibi avariati o contaminati con colibatteri e salmonella.
A. Garth Rand , uno dei professori dell’Università, ha spiegato che si tratta della prima applicazione efficiente delle tecnologie dei biosensori intelligenti applicate alla fibra ottica: “Se potessimo testare i 6mila impianti americani dedicati al trattamento dei cibi potremmo avere i risultati prima che gli alimenti lascino l’impianto invece di averli molti giorni dopo la loro distribuzione”. Da dieci anni il team di ricerca di Rand cercava questo risultato.
Negli Stati Uniti è stato calcolato che ogni anno 75 milioni di cittadini americani soffrono di disturbi legati a cibi non del tutto sani. Di questi, 325mila devono ricorrere alle cure ospedaliere e 5mila addirittura perdono la vita.