Film crittati pay-per-view su Gnutella

Film crittati pay-per-view su Gnutella

Sightsound.com, che distribuisce lungometraggi online, ha deciso di sfruttare il motorone semianonimo di scambio-file per diffondere le pellicole. Crittate, si decrittano pagando
Sightsound.com, che distribuisce lungometraggi online, ha deciso di sfruttare il motorone semianonimo di scambio-file per diffondere le pellicole. Crittate, si decrittano pagando


San Francisco (USA) – Nuove gatte digitali da pelare per Hollywood? SightSound.com , nota per la distribuzione online di lungometraggi, ha deciso di distribuire i suoi film crittati sfruttando il sistema di Gnutella, rendendoli disponibili per l’acquisto o l’affitto ad utenti dotati del Windows Media Player di Microsoft .

Come noto, Windows Media Player è un software concepito per consentire se ritenuto necessario una fruizione “controllata” dei contenuti multimediali, con configurazioni che consentono alle case di produzione di riscuotere i diritti sull’uso delle opere. Ed è la prima volta che una casa di distribuzione decide di diffondere con un sistema “anarchico” come Gnutella i propri contenuti.

Stando all’azienda, su Gnutella gireranno film della Miramax in formato pay-per-view, proprio come accade già sul sito di SightSound.com. Va detto che si tratta di file che per la grande maggioranza superano, spesso di molto, i 100 megabyte di dimensione. Elemento che rende possibile il loro scaricamento praticamente soltanto a coloro che dispongono di connessioni veloci o che possono investire molto tempo nello scaricamento. Pare comunque che, visto l’interesse suscitato fin qui dal loro sito, i manager di SightSound.com siano convinti della possibilità di “sfondare” anche con Gnutella.

Come si ricorderà, Gnutella è un sistema free che permette ai suoi utenti di scambiare file pressoché di qualsiasi genere via internet. Al contrario di Napster , celebre sistemone dedicato ai file musicali, Gnutella non si basa su server centrali e rende quindi più difficile, anche se non impossibile, l’identificazione dell’utente che scarica materiali dal sistema. Un dato che ha finora sempre “terrorizzato” le grandi case di produzione di opere di ingegno.

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Pubblicato il
16 giu 2000
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