Flag antipirateria: è necessario

Flag antipirateria: è necessario

La commissione parlamentare degli USA che vigila su Internet ne è convinta: non può esserci distribuzione digitale dei contenuti senza lucchetti digitali obbligatori. Un'altra via a Palladium?
La commissione parlamentare degli USA che vigila su Internet ne è convinta: non può esserci distribuzione digitale dei contenuti senza lucchetti digitali obbligatori. Un'altra via a Palladium?


Washington (USA) – Si riapre la polemica attorno alla delicatissima questione del broadcast flag antipirateria , tecnologia che consente alle emittenti digitali di blindare i contenuti in funzione alla tutela della proprietà intellettuale. La commissione parlamentare degli USA dedicata ad Internet e nuove tecnologie, riparte all’assalto: i cosiddetti lucchetti digitali sono necessari e fondamentali.

Il dispositivo antipirateria, che rientra nell’ombrello degli stratagemmi tecnologici per il Digital Rights Management , è destinato soprattutto all’importante settore della televisione digitale : senza lucchetti, sostengono i rappresentanti dell’industria, qualsiasi programma televisivo può essere facilmente copiato e diffuso illegalmente attraverso Internet.

Nonostante la sentenza contraria pronunciata da giudici federali , un gruppo di venti parlamentari di Washington ha nuovamente intavolato una discussione pubblica per varare i nuovi strumenti di controllo: spinto dall’aggressiva politica di MPAA , l’associazione dei produttori cinematografici americani, il parlamentare Fred Upton ha affermato che “i produttori di contenuti audiovisivi sono contrari, quasi per natura, all’idea di trasmettere i propri programmi e film senza alcuna protezione”.

La crucialità di una legge che istituisca il broadcast flag obbligatorio sembra andare di pari passo con la nascita di dispositivi di memorizzazione equipaggiati con chip DRM , pensati appositamente per tutelare gli interessi della grande industria multimediale.

La Commissione federale sulle Comunicazioni, FCC , sembra assecondare i magnate della multimedialità e punta palesemente alla creazione un standard universale per la protezione antipirateria . Il percorso sembra ormai tracciato, visti i grandissimi interessi in gioco .

Public Knowledge , associazione per la difesa delle “libertà digitali”, sostiene che una tecnologia DRM condivisa e creata dallo Stato insieme alle imprese possa portare ad uno scenario sconcertante . “Se il broadcast flag diventasse realtà”, sostengono i portavoce dell’organizzazione, “il governo avrà il controllo totale su qualsiasi apparecchio per la fruizione d’informazioni, dal software per PC fino ai decoder per la TV satellitare”.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
3 ott 2005
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