Roma – In Italia la flat-rate è vittima di strani fenomeni mentre in altri paesi, come in Irlanda, sta conoscendo una nuova giovinezza. L’Autorità garante sul mercato delle TLC locale, ComReg , ha infatti pubblicato le tariffe all’ingrosso con cui i provider avranno a che fare per organizzare le proprie offerte flat all’utenza.
A quanto pare un utente flat costerà ai provider, per un mese, non più di 13 euro. Una cifra che, con l’aggiunta di spese amministrative e start-up e il ricarico dell’operatore, non dovrebbe tradursi in un canone mensile superiore ai 30 euro per l’utente finale.
Secondo ComReg il varo della FRIACO in Irlanda è essenziale per lo sviluppo della rete e soprattutto per la diffusione dell’accesso presso le famiglie. Sebbene molti progressi siano stati fatti in tema di connettività in quel paese, infatti, una connessione che può essere utilizzata senza la mannaia del pagamento al minuto viene vista come decisiva per l’affermazione di internet.
In Italia, invece, con alcune rarissime eccezioni di eccellenza dovute a situazioni del tutto particolari nel panorama delle TLC italiane, la flat continua ad essere pressoché un fantasma.
Di recente un’offerta flat aveva improvvisamente fatto il giro della rete perché con le medesime caratteristiche veniva proposta da molti diversi operatori, evidentemente facenti tutti capo ad un unico “reseller” centrale. Alcuni di questi servizi, nonostante singhiozzi e interruzioni, sono ancora proposti su web. La loro qualità è al centro di ampie discussioni su Usenet e altrove ma, visti gli scetticismi di Telecom Italia e la sostanziale inazione dell’Autorità TLC, è difficile prevedere quanto a lungo tali offerte potranno essere mantenute o quali garanzie possano offrire agli utenti.
A Dublino, intanto, si fa festa.