Flat-rate: in Francia condannata AOL

Flat-rate: in Francia condannata AOL

Aveva pubblicizzato il proprio servizio come illimitato ma di fronte al successo dell'offerta aveva introdotto disconnessioni forzate. La rivolta degli utenti appoggiati da un'associazione ha portato alla condanna del provider. Un esempio?
Aveva pubblicizzato il proprio servizio come illimitato ma di fronte al successo dell'offerta aveva introdotto disconnessioni forzate. La rivolta degli utenti appoggiati da un'associazione ha portato alla condanna del provider. Un esempio?


Roma – La disconnessione forzata è illegale per un provider che ha promosso le proprie offerte come collegamento illimitato. Lo ha stabilito un tribunale francese nei confronti di AOL France, divisione francese di America Online, “vittima” del successo enorme ottenuto dalla propria offerta flat.

In pratica, AOL France aveva lanciato una flat da 99 franchi al mese (contratto biennale non rescindibile) proponendola come un servizio ad Internet che copriva tutti i costi e illimitato. Davanti all’enorme affluenza di utenti francesi, AOL ha però deciso di introdurre delle disconnessioni automatiche variabili e “personalizzate” per far fronte all’enorme richiesta di banda.

In Francia, come già in Italia per altri fornitori, infatti, l’utenza che ha a disposizione la flat-rate tende ad utilizzarla pesantemente, felice di dimenticarsi di guardare l’orologio per conoscere la spesa telefonica di connessione e abbracciando “finalmente” il cosiddetto “accesso all’americana”.

AOL France, proprio come alcuni fornitori italiani, non ha però potuto fare fronte all’enorme “fame di flat” francese e ha dunque adottato la discutibile politica della disconnessione forzosa. Una politica che ha provocato una rivolta degli utenti che, con l’appoggio di una Associazione dei consumatori, ha prodotto la sentenza del tribunale di Nanterre.

Il giudice ha stabilito che il mancato rispetto, da parte di AOL France, di quanto offerto alla clientela provoca una pubblicità illecita per il servizio flat che viene proposto come “illimitato”. E ha dunque deciso che AOL deve eliminare la disconnessione e sospendere le fatturazioni. Inoltre dovrà riconoscere 250mila franchi di danni ai consumatori e per ogni giorno di ritardo dovrà pagare 50mila franchi.

In questo caso, come in altri casi qui in Italia, il problema non sembra dunque essere tanto il modello di flat-rate, quanto il fatto che il provider ha pubblicizzato un’offerta per quello che non è e che, evidentemente, non poteva essere. Rimane il fatto che se il più importante provider del mondo non è stato in grado di prevedere fin dall’inizio quale fosse la “risposta” del pubblico europeo all’offerta flat, viene da chiedersi quale altro provider avrebbe potuto prevederlo…

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 16 mar 2001
Link copiato negli appunti