FNSI, la Rete respinge lo sciopero

FNSI, la Rete respinge lo sciopero

Finisce domani l'agitazione promossa dal sindacato dei giornalisti iscritti all'Ordine professionale, una agitazione che coinvolge i sostenitori dell'Ordine ma che lascia del tutto indifferenti i giornali nati sulla Rete
Finisce domani l'agitazione promossa dal sindacato dei giornalisti iscritti all'Ordine professionale, una agitazione che coinvolge i sostenitori dell'Ordine ma che lascia del tutto indifferenti i giornali nati sulla Rete


Roma – Lo sciopero indetto dal sindacato nazionale dei giornalisti, FNSI, è finito come lo sciopero precedente: in un fallimento. Almeno per quanto riguarda la Rete in Italia. Nonostante l’appello lanciato nei giorni scorsi, infatti, ieri ed oggi le maggiori e-zine, testate nate per lo più sulla Rete, come Punto Informatico, hanno continuato a lavorare serenamente.

Oltre a PI sono rimasti attivi, per citare solo alcune tra le testate più note: AffariItaliani, Apogeonline, ZDNet.it, GSMBox, Telefonino.net, Cellulari.it, LineaEDP, Scanner. “Snodi informativi” che hanno costituito un “fronte spontaneo” di indifferenza rispetto all’iniziativa della FNSI.

Bloccati, invece, gli aggiornamenti ai siti dei grandi editori che rimangono comunque “aperti”, tra questi anche AdnKronos, Ansa, Asca, Radiocor, Corriere della Sera, Repubblica, IlSole24Ore, Mondadori e suoi satelliti.

Significativo il comunicato apparso ieri e firmato proprio dai giornalisti di Mondadori.com che, dicono, “aderiscono con convinzione all’invito della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) a scioperare per l’andamento della vicenda contrattuale, nella quale gli Editori hanno avanzato richieste del tutto inaccettabili”. “I giornalisti di Mondadori.com – scrivono nel comunicato – si scusano per i disagi che provocheranno ai lettori e ai navigatori Internet, ma ribadiscono che la vicenda contrattuale in cui sono impegnati vuole salvaguardare la categoria, tutelare il lavoro giornalistico on line e quello dei free lance, difendere il diritto dei lettori a essere informati in modo chiaro, obiettivo e, per quanto possibile, completo”.

L’altro ieri, d’altra parte, la FNSI aveva rilasciato una dichiarazione di guerra per impegnare nell’agitazione tutti i giornalisti dell’Ordine, intimando: “Agli scioperi dei prossimi giorni dovranno partecipare, con modalità previste, tutti i giornalisti senza eccezione alcuna. Non sono quindi previste esenzioni”.

Ma quali sono i nodi della protesta dei professionisti iscritti all’Albo e ora scioperanti? Oltre alle ormai notissime rivendicazioni sull’intangibilità del sindacato e sulle remunerazioni, ecco cosa si legge sul sito della FNSI: “On line: la possibile intesa, per la prima volta nel sistema delle relazioni sindacali, per una regolamentazione del lavoro giornalistico nel web è ostacolata dalla posizione negativa degli editori su alcune questioni economiche e normative di grande rilievo. La Fnsi non può accettare che le redazioni con meno di sei giornalisti, molto diffuse nell’on line, siano lasciate senza rappresentanza sindacale”.

Rimane da vedere quale senso possa avere l’iniziativa dei sindacalisti della FNSI “sull’on line” a fronte dell’indifferenza dimostrata da testate che sulla Rete sono nate e cresciute. La grande novità, infatti, è che al contrario di quanto poteva accadere anni fa, un appello allo sciopero da parte della FNSI non ferma affatto l’informazione e la sua diffusione. Al massimo, danneggia i siti di alcuni grandi editori che, comunque, pur aderendo allo sciopero rimangono attivi e consultabili, limitandosi semplicemente ad interrompere i propri aggiornamenti…

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Pubblicato il 30 nov 2000
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