|
Le confezioni sono completamente differenti: classica ed elegante quella dell’iPhone, in semplice plastica trasparente quella dell’iPod (come del resto le confezioni di tutti gli altri lettori musicali di Apple). Come informazione supplementare ricordiamo che il primo iPod Touch aveva una confezione simile a quella dell’iPhone, mentre quello nuovo è venduto nella confezione trasparente, quasi a voler rimarcare che (nonostante le similitudini software) si tratta pur sempre di un iPod. |
Anche il contenuto delle confezioni è differente: con l’iPod troviamo le classiche cuffie, l’indispensabile adattatore per il dock, il cavo per il collegamento al computer, e nessun alimentatore (come ormai da diversi anni). |
|
|
La confezione dell’iPhone comprende invece un alimentatore (dalle dimensioni molto contenute), e le cuffie con microfono che servono da auricolare telefonico (microfono che in realtà fa anche da pulsante per attivare diverse funzioni). |
I due oggetti sono molto differenti, sia per quanto riguarda dimensioni e peso, che nelle funzioni… e ovviamente anche nel prezzo: si parte da 139 euro per l’iPod e da 499 per un iPhone sbloccato (anche se vincolandolo ad un abbonamento si può spendere molto meno). |
|
|
Nonostante la notevole differenza di prezzo, il piccolo iPod ha diverse cose in comune con l’iPhone, come i tagli di memoria disponibili (8 e 16 GB), la capacità di riproduzione dei filmati (che in realtà era già stata introdotta nella precedente versione “quadrata” di iPod nano), e la presenza dell’accelerometro, novità che permette di azionare automaticamente la modalità Cover Flow per sfogliare la musica, ruotare le foto ecc. |
L’accelerometro apre inoltre la strada a nuove possibilità di gioco, e chissà che dopo la recente unificazione di tutti i game per gli iPod classici non assisteremo ad una nuova segmentazione sull’iTunes Store. In ogni caso, per quanto riguarda il nuovo iPod nano, nella dotazione di base sono installati 3 giochi, di cui uno prevede l’utilizzo dell’accelerometro (sull’iTunes Store è possibile acquistarne più di 30). Sull’iPhone 3G, così come sul precedente iPhone e sull’iPod Touch, non c’è alcun gioco installato, ma è possibile scaricarne a centinaia (se non a migliaia) dall’App Store, molti dei quali gratuiti. |
|
|
Qui possiamo vedere un filmato riprodotto sullo schermo generoso dell’iPhone: 3,5 pollici a 480 x 320 pixel di risoluzione, che corrispondono ad una densità di 163 ppi. |
Lo stesso filmato può essere visto anche sull’iPod nano ruotando lo schermo, assicurando un’ottima resa nonostante le ridotte dimensioni: si parla di uno schermo da 2 pollici retroilluminato a LED con una risoluzione di 320 x 240 pixel, quindi con una densità pari a 204 ppi, superiore a quella dell’iPhone. |
|
|
Parlando più in dettaglio del nuovo iPod nano, possiamo confrontarlo con diversi altri modelli di iPod, sia per valutare l’omogeneità dell’offerta, sia per evidenziare (almeno in parte) l’evoluzione dei lettori musicali “made in Cupertino”. |
Una cosa che ha da sempre caratterizzato l’iPod è il connettore dock a 30 poli, assente solo nello Shuffle per evidenti motivi di spazio (anche se, visto di quanto si sono ridotte le dimensioni con il nuovo nano, non è escluso che in futuro non si arrivi ad un connettore dock anche lì). |
|
|
Parlando sempre di evoluzione, in questa immagine possiamo vedere com’è cambiato nel tempo il classico gioco di carte da sempre presente sugli iPod (per quanto riguarda l’iPod Touch, è stata utilizzata una delle tante varianti presenti sull’App Store). |
Il confronto diretto con il primo modello di iPod nano mostra la chiara intenzione di Apple di voler tornare alle origini, con un modello che riprende il fattore di forma originale (che aveva caratterizzato anche la seconda generazione) e abbandona la breve parentesi dell’iPod “quadrato”. Probabilmente la scelta della forma precedente era stata dettata dalla volontà di utilizzare uno schermo di dimensioni maggiori mantenendo l’orientamento classico dell’iPod. Nonostante alcuni apprezzamenti per l’originalità, la forma allungata permette in realtà di ottenere un’impugnatura migliore, e l’aggiunta dell’accelerometro consente di usare l’iPod con diversi orientamenti a seconda dell’esigenza. |
|
|
Visti da sotto, si può notare come il nuovo Nano abbia sostanzialmente la stessa larghezza e quasi lo stesso spessore, al centro, del predecessore. Dopotutto, non è possibile immaginare riduzioni molto più spinte nello spessore: Apple deve infatti lasciare necessariamente lo spazio per il connettore dock e il mini jack audio |
Osservandoli di profilo, si nota come il profilo ridotto dei bordi faccia percepire il nuovo nano molto più sottile e meno ingombrante, nonostante sia leggermente più lungo del primo modello. Da sottolineare che comunque anche il peso è leggermente inferiore, mentre la capacità di memorizzazione è quadruplicata, e l’autonomia della batteria è stata portata a circa 24 ore di riproduzione musicale continuata. |
|
|
Un’ultima foto con i due modelli affiancati e ripresi da sotto, immagine che evidenzia nuovamente la sensazione di maggiore leggerezza della nuova versione. |
Ovviamente non poteva mancare Genius, la funzione introdotta con iTunes 8 che vi permette di creare automaticamente una playlist a partire da un qualunque brano della vostra libreria |
|
|
Le somiglianze software tra l’iPod nano e l’iPhone si estendono anche alla rubrica, dove per ogni contatto abbiamo a disposizione una serie lunghissima di dati, oltre ad eventuali note aggiuntive… |
…e ai calendari dell’agenda, che come d’abitudine sono sincronizzabili dal computer attraverso iTunes (per l’iPhone è possibile impostare la sincronizzazione anche con il servizio “MobileMe”, ex “.mac”) |
|
|
All’apparenza l’iPhone 3G (così come il nuovo iPod Touch) non è molto diverso dal suo predecessore: esteticamente parlando, l’unica differenza è il fondo, che è completamente in plastica e con un nuovo profilo più arrotondato. La foto mostra l’iPhone 3G appoggiato su un iPod Touch di prima generazione. |
Il nuovo profilo è ben visibile anche facendo un confronto “laterale”, dove si nota anche il pulsante per l’attivazione del modo silenzioso (vibrazione), e per il controllo del volume (questi ultimi aggiunti anche sul nuovo iPod Touch). |
|
|
Nonostante le perplessità iniziali, la curvatura del dorso rende più agevole la presa rispetto ai modelli precedenti. |
Oltre all’immancabile connettore per il dock, quelle che si vedono sotto non sono due casse stereo, ma uno speaker (a sinistra) e un microfono (a destra). Non è un caso quindi che anche il nuovo iPod Touch abbia un solo altoparlante. |
|
|
Le preferenze di sistema sono sostanzialmente identiche alle precedenti, e facilmente impostabili con le dita, esattamente come tutti gli elementi dell’interfaccia. Tanto per fare un esempio, partendo da iPhone spento e WiFi disattivato, con soli 6 tocchi è possibile collegarsi ad una rete wireless; 5 tocchi se la rete è già conosciuta. In cima alle impostazioni, la possibilità di attivare la “modalità aereo”, indispensabile per disattivare ogni funzione telefonica e utilizzare l’iPhone come se fosse un “semplice” iPod Touch anche durane i viaggi ad alta quota. |
Un’altra impostazione molto utile è quella che permette di disattivare la connettività 3G, molto utile per risparmiare la batteria se non si ha la necessità di collegarsi ad Internet. Inoltre, per evitare tariffe aggiuntive esorbitanti in mancanza della rete del proprio operatore (per esempio quando si è all’estero), è possibile disattivare il roaming dei dati. |
|
|
La gestione degli SMS (da molti contestata) prevede un raggruppamento primario in base ai contatti, all’interno del quale i messaggi in entrata e in uscita sono rappresentati come se si trattasse di una sessione di chat. |
Per le chiamate più “classiche” dei numeri non presenti tra i contatti, si può richiamare una tastiera dalle dimensioni generose, che dovrebbe soddisfare anche chi lamenta la poca praticità di un telefono completamente touch. |
|
|
A parte la connettività 3G, l’altra novità del nuovo iPhone è la presenza del GPS. Al momento manca un vero e proprio software per la navigazione, ma (oltre all’applicazione Mappe di Google) sull’App Store ci sono dei software gratuiti che possono assolvere almeno in parte a questa funzione (e altri arriveranno a breve). Non essendoci mappe residenti sull’iPhone, la localizzazione necessita di una connessione ad internet: sotto molti aspetti può essere uno svantaggio, ma perlomeno assicura di avere sempre sott’occhio le mappe più aggiornate. Inoltre il servizio di localizzazione non funziona solo col GPS ma (in mancanza di segnale) anche triangolando i segnali dei ripetitori cellulari o delle reti WiFi. |
Quest’ultima immagine ci dà un’idea più precisa delle proporzioni e delle dimensioni dei due dispositivi oggetto di questa foto-recensione. |
|