Foxconn, un altro suicidio

Foxconn, un altro suicidio

Un operaio cinese che lavorava da un mese nello stabilimento Foxconn di Chengdu si è tolto la vita. E' il primo caso da quando l'azienda aveva promesso migliori condizioni di lavoro. Le autorità indagano
Un operaio cinese che lavorava da un mese nello stabilimento Foxconn di Chengdu si è tolto la vita. E' il primo caso da quando l'azienda aveva promesso migliori condizioni di lavoro. Le autorità indagano

Non si arresta la serie di suicidi dei lavoratori cinesi impiegati presso Foxconn. L’ultimo caso è accaduto a Chengdu e riguarda un giovane di 23 anni che si è buttato dalla finestra del suo appartamento poco distante dall’impianto Foxconn.

Il ragazzo lavorava per l’azienda da circa un mese. La polizia sta indagando sul caso.

Si tratta del primo suicidio da quando Foxconn aveva promesso di migliorare le condizioni lavorative dei propri dipendenti. In seguito a un’indagine commissionata da Apple, la Fair Labor Association aveva messo in luce le critiche condizioni lavorative degli operai cinesi: turni massacranti, stipendi bassi, lavoratori minorenni.

L’azienda, che in Cina conta 1,2 milioni di lavoratori, aveva promesso decine di migliaia di nuove assunzioni, un aumento salariale fino al 25 per cento e riduzione dei turni lavorativi.( G.T )

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Pubblicato il 18 giu 2012
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