Parigi – Entro il 2006 la Francia dovrà disporre di un sistema di reti veloci che consenta al paese di “girare su internet” a velocità che oggi sono a disposizione solo di una piccola parte degli utenti.
E’ questo l’ambiziosissimo obiettivo lanciato dal Governo francese nelle scorse ore. Come ha confermato un portavoce del primo ministro Lionel Jospin, la direzione è quella di individuare, spingere e finanziare tutti i mezzi che possano garantire banda larga in tutto il paese entro cinque anni.
L’annuncio del progetto sarà ufficiale oggi e prevede un primo finanziamento di quasi 3mila miliardi di lire destinato alle comunità locali. Queste potranno attingere a quei fondi per creare le infrastrutture necessarie in collaborazione con Parigi.
Al Governo centrale rimarranno numerosi oneri, naturalmente, e tra questi l’esplorazione delle reali possibilità della connettività veloce su rete elettrica, una potenzialità che in Germania , Gran Bretagna e Italia viene valutata con sempre maggiore interesse. Della “rete elettrica” si occuperà un’agenzia speciale che lavorerà con la compagnia elettrica francese, Electricité de France, per valutare impatti e benefici.
Secondo quanto affermato dagli uffici governativi, il costo complessivo delle operazioni di aggiornamento delle linee e di creazione delle nuove infrastrutture arriverà a 30 miliardi di franchi, fondi che solo in parte potranno essere coperti dai privati. “Se ci attenessimo alle logiche del mercato – ha spiegato un portavoce di Jospin – in cinque anni un quarto della popolazione francese e il 70, 80 per cento del nostro territorio non potrebbero disporre di connettività a banda larga”.
il Governo francese sta accelerando sulla rete. Solo due settimane fa, infatti, Parigi ha approvato un testo per portare in Francia la direttiva europea sul commercio elettronico, quella che si focalizza sul rendere più semplice l’accesso ad internet, garantire la libertà di comunicazione online, migliorare la sicurezza delle transazioni, favorire lo sviluppo di nuove reti e rafforzare la lotta contro la criminalità informatica.
Pochi giorni prima, il Governo aveva dato il suo “benestare” alla formazione di un “Forum dei diritti sull’internet”, Forum des Droits sur l’Internet (FDI), un organismo che cercherà una via di mezzo tra autoregolamentazione e regolamentazione della rete. Ci credono in molti; ne fanno parte: la divisione francese di Internet Society, Wanadoo, l’Associazione degli operatori internet, il Centro nazionale di insegnamento a distanza, alcune università, giuristi, e numerose aziende, come IBM, Yahoo, Noos, Bouygues Telecom e altre.