Roma – Un vagone di buone notizie, ieri, per l’ADSL italiana: diventa più veloce ma anche più estesa. Telecom Italia ha annunciato infatti che coprirà il 91 per cento di popolazione entro il 2005 (l’ultimo dato, di settembre 2004, era l’83 per cento): sta attivando l’ADSL in 1.300 centrali, che si aggiungono alle attuali 4 mila. Non solo. Come comunicato in anteprima a Punto Informatico, i provider e Telecom sono prossimi ad arrivare a un accordo, che dovrebbe permettere loro di aumentare la velocità effettiva (non solo quella di picco) delle ADSL e anche di abbassare i prezzi delle ADSL a 2 Mbps.
La prima novità è quindi che si va verso il raddoppio di banda di picco delle ADSL di fascia bassa: le ADSL flat rate di Tin e di Alice da oggi hanno 1.200/256 Kbps, a 36,95 euro al mese; Tiscali e Wind le vendono invece a 29,95 euro al mese. IVA inclusa in tutti i casi. A parità di canone, questi due provider danno inoltre velocità maggiorata a chi è coperto dai loro shared access : 3/0,512 Mbpse 2/0,256 Mbps, rispettivamente.
Sono novità annunciate solo ieri da Tiscali, che nell’occasione non soltanto ha aumentato la banda di picco, ma anche abbassato i canoni di tutte le offerte flat. Chi è coperto da shared access di Tiscali potrà avere l’ADSL 6/0,640 Kbps e 12/1 Mbps a 34,95 e 39,95 euro al mese, rispettivamente. È solo Tiscali ad avere questi due tagli di banda, mentre l’upgrade a 1 Megabit riguarda tutti i provider italiani. Avverrà tra febbraio e marzo.
Aruba già offre l’ADSL 1.240/256 Kbps a 34,8 euro al mese. Tele2 farà l’upgrade agli inizi di marzo, come comunica un suo portavoce a Punto Informatico, e avrà il canone più basso sul mercato. “Anche noi stiamo allineandoci all’offerta di Telecom Italia. Nei prossimi giorni potremo comunicare le date”, dice a Punto Informatico un portavoce di Elitel .
Sono tutte novità che si applicano anche ai vecchi abbonati: quelli a 640 migreranno a 1 Mbps, chi prima e chi dopo. Telecom Italia, che ha il maggior numero di utenti flat (circa 500.000), completerà l’upgrade entro il 15 marzo. In questi giorni si concretizzano insomma novità che erano nell’aria già da un paio di settimane . Ma non solo.
Prima si temeva che l’upgrade potesse essere fittizio e limitato alla sola velocità teorica (di picco), poiché Telecom aveva annunciato di non volere scontare il prezzo della banda venduta all’ingrosso ai provider; ieri mattina, però, c’è stato un passo avanti nella direzione giusta. “La nuova offerta ufficiale all’ingrosso deve essere ancora redatta, ma Telecom Italia ha già detto ai provider che sconterà il prezzo del trasporto interurbano, quello dell’accesso a 2 Mbps, quello di alcuni tipi di VP (Virtual Path, circuiti dove il provider alloca a livello ATM la banda in effetti disponibile per un gruppo di linee ADSL di una stessa zona, Ndr) e forse anche del kit di interconnessione”, dice Luca Spada , amministratore delegato di NGI . Paolo Nuti , presidente di Aiip , l’associazione dei provider italiani, non vuole commentare, “poiché l’accordo non è stato ancora formalizzato e non è stato firmato nulla di ufficiale”.
NGI però è già pronta a seguire la nuova onda: “A differenza di quanto temevamo, poiché la banda per noi costerà di meno, potremo darne di più ai nostri utenti e rendere così effettivo l’upgrade delle ADSL”. Entro venerdì, le ADSL 640 e 800 Kbps di NGI passeranno a 1 Megabit e quelle a 1 Mbps saranno portate a 2 Mbps, a parità di prezzo, per i nuovi e i vecchi abbonati. La velocità di upload sarà di 512 Kbps. NGI sarà il solo provider, a quanto pare, a dare agli utenti una possibilità di scelta: si potrà rifiutare l’upgrade di banda e pagare così un canone più basso , sulle ADSL 640 o a un megabit. “Gli sconti sono da definire: credo che il canone sarà tra i 20 e 25 euro al mese, IVA esclusa, sull’ADSL 640 e circa 31 euro IVA esclusa sulle ADSL Megabit di chi non vuole l’upgrade”, spiega Spada.
Raddoppierà anche l’MCR delle nuove ADSL Megabit di NGI, ossia il valore di Minimum cell rate che dà il senso della banda in effetti disponibile a livello ATM per ciascun utente. “Ora è sicuro che i nostri utenti andranno sempre alla velocità massima”, commenta Spada. Arriverà inoltre nelle prossime settimane una nuova ADSL a 2 Mbps di NGI, presentata a un prezzo molto basso rispetto alla media del mercato: “Circa 60 euro al mese IVA esclusa, ma con 256 Kbps in upload”.
Sulla stessa linea le novità che ha in mente MC-link : “dal 5 al 15 febbraio porteremo le ADSL 640 Kbps a un megabit, probabilmente raddoppiandone l’MCR. Inoltre lanceremo in questi giorni nuove offerte a 2 Mbps, a prezzi piuttosto bassi”, dice a Punto Informatico Cesare Veneziani , amministratore delegato di MC-link.
Pericolo scampato, quindi? Il raddoppio di banda sarà reale? Per esserne sicuri bisognerà aspettare che la nuova offerta all’ingrosso sia formalizzata . Pare però che resti da vedere solo quanti e quali sconti i provider siano riusciti a ottenere da Telecom: qualche passo avanti, in ogni caso, sarà fatto; è il mercato a spingere in modo inesorabile in questa direzione.
Per una volta, le buone notizie forse non riguarderanno solo gli utenti già coperti ma anche coloro che sono stati finora esclusi dalla banda larga . È un buon risultato che la copertura arrivi al 91 per cento della popolazione? Sì, anche se i soliti criticoni non potranno fare a meno di notare che France Telecom già l’ha raggiunto a fine 2004 e che per metà 2005 pensa di coprire il 95 per cento di popolazione. Il vero problema è però un altro. Non è in questi pochi punti percentuali di differenza. Gli utenti non coperti soffrono di più in Italia che in Francia, poiché lì sono disponibili offerte flat rate totali, 24 ore su 24, satellitari monodirezionali (a 60 euro al mese) e stanno per arrivare soluzioni Wi-Max . Due possibilità che da noi sono ancora un miraggio.