FSF contro gli accordi Governo-Microsoft

FSF contro gli accordi Governo-Microsoft

La divisione italiana della Free Software Foundation Europe spara ad alzo zero sui nuovi protocolli di intesa per visionare il codice di Windows e spingere l'informatica nelle scuole
La divisione italiana della Free Software Foundation Europe spara ad alzo zero sui nuovi protocolli di intesa per visionare il codice di Windows e spingere l'informatica nelle scuole


Roma – Non ci sta Free Software Foundation Europe e denuncia in una nota diffusa ieri gli accordi che negli ultimi giorni sono stati ufficializzati tra il Governo italiano e Microsoft. In particolare, come si ricorderà, Roma ha firmato il Government Security Program (GSP) per l’accesso al codice di Windows nonché il progetto Microsoft Partners in Learning per le tecnologie scolastiche.

Secondo la divisione italiana di FSF Europe , l’accordo sul GSP “disattende le raccomandazioni” della Commissione che ha studiato l’introduzione del software libero nella Pubblica Amministrazione. “Siamo profondamente offesi da questo inutile accordo – ha dichiarato il presidente italiano di FSFE, Stefano Maffulli – i cui termini sono segreti, tra un governo democratico e un’azienda a capitale extra-europeo colpevole di pratiche monopolistiche in USA e sotto indagine in Europa per lo stesso motivo”.

FSF Europe, inoltre, ritiene che persino le modalità di accesso al codice di Windows siano ambigue, costringendo i tester ad effettuare ogni prova in un ambiente studiato all’uopo da Microsoft. Soprattutto, l’organizzazione che sostiene il software libero afferma che chiunque veda quel codice rischia la morte professionale. “I tecnici che saranno chiamati poi a visionare il codice di Windows – ha affermato Maffulli – dovranno firmare contratti di non divulgazione che impediranno loro di lavorare liberamente in futuro. Se infatti verranno in possesso di nuove conoscenze leggendo il codice, rischieranno di essere sempre accusati di ?uso illegale? di ciò che hanno appreso”.

Francesco Potortì, presidente dell’ Associazione Software Libero , ha rincarato la dose sostenendo che “con questi limiti è chiaro che non esiste materialmente la possibilità di condurre un’analisi attendibile e oggettiva sul sorgente. Azione che sarebbe possibile solo attraverso un’ispezione pubblica, aprendo così a un bacino più ampio di tecnici lo studio del codice senza limitazioni”.

Secondo FSF Europe, infine, l’accordo tra il ministero dell’Istruzione e Microsoft per il progetto “Partners in learning” non favorirebbe una alfabetizzazione informatica nel mondo della scuola. “Com’è possibile parlare di vera alfabetizzazione e di formazione informatica – ha scritto l’associazione in una nota – basandosi su prodotti derivanti da un unico fornitore?”

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Pubblicato il
24 set 2003
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