Roma – Partecipare con strumenti dedicati ed avanzati all’ampliamento e all?approfondimento della comunità del software libero sottoscrivendo una speciale Fellowship . Questa la proposta ora estesa anche all’Italia e agli utenti italiani dalla Free Software Foundation Europe .
Dal sito dedicato è possibile accedere rapidamente a tutte le informazioni relative alla Fellowship, un modo in più per partecipare alle attività della Foundation e farsi promotori di interventi ed analisi. Ma perché ora la Fellowship?
“L’opposizione ai brevetti software ha dimostrato che è possibile cambiare le cose – spiegano quelli di FSFE – ma ha dimostrato anche che occorre fare di più. Mentre ci stiamo difendendo dai brevetti software, e continuiamo a farlo, ci sono altre minacce, vecchie e nuove, che possono essere affrontate meglio da una comunità più coesa e numerosa”. “Se occorre preservare la nostra libertà – sottolinea il rappresentante italiano di FSFE, Stefano Maffulli – abbiamo bisogno di più spalle per sostenere il lavoro e di più persone per far sentire la nostra voce”.
Partecipare al programma Fellowship richiede il versamento di un contributo di 120 euro all’anno (60 euro per studenti e inoccupati), che dà diritto ad una serie di servizi targati FSFE: i “Fellow” avranno a disposizione uno spazio sul portale fsfe.org, un sito su cui incontrarsi, comunicare e cooperare. Ogni Fellow potrà scrivere un blog, condividere le proprie esperienze nei forum e tenersi informato con le ultime notizie. “In questo modo – spiegano alla FSFE – è possibile collegare iniziative e persone per rimanere uniti e fare sentire collettivamente la nostra voce”. Inoltre, tutti i Fellow avranno un alias email@fsfe.org, “un segno visibile del loro sostegno alla Free Software Foundation Europe”, commenta FSFE.
I Fellow riceveranno anche uno strumento di privacy e sicurezza, una smart card personalizzata compatibile con OpenPGP, realizzata da Werner Koch, autore di GnuPG e direttore amministrativo della FSFE. Con questa smart card, i Fellow potranno comunicare utilizzando firma digitale e cifratura, ma potranno usarla anche per proteggere i propri login e i propri dati su disco. “Questa smart card – spiega lo stesso Koch – è un dispositivo allo stato dell’arte, per molti tipi di applicazioni, come ad esempio cifrare la propria posta. Con la card, mettiamo tutti i Fellow direttamente nella condizione di poter proteggere i propri dati e la propria privacy. Vogliamo dare a tutti questa possibilità, aumentando al contempo la consapevolezza sulle questioni della privacy e della sicurezza”.
“In passato – conclude il presidente di FSFE Georg Greve – abbiamo lavorato ai limiti delle nostre possibilità, talvolta anche oltre. Ci siamo resi conto che possiamo fare grandi progressi, ma ci siamo anche accorti che la battaglia è appena iniziata. Difendere la nostra libertà collettiva è un compito che dobbiamo svolgere insieme. Consideratela pure una chiamata alle armi”.