FSFE ora è osservatore della WIPO

FSFE ora è osservatore della WIPO

L'organizzazione del Free Software porterà il proprio contributo ai lavori dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale. Per cambiarla
L'organizzazione del Free Software porterà il proprio contributo ai lavori dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale. Per cambiarla


Roma – FSFE , Free Software Foundation Europe, ha annunciato che la WIPO , ossia l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, ha confermato per FSFE lo status di osservatore, assegnatole dall’Assemblea degli stati membri del WIPO.

FSFE, che aveva richiesto il nuovo status fin dal 2003, “lavorerà – si legge in una nota – per trasformare la WIPO da un’organizzazione orientata unicamente alla monopolizzazione della conoscenza, in una dedicata all’aumento della ricchezza intellettuale dell’intera umanità, attraverso l’uso di strumenti giuridici più flessibili, sostenibili ed efficaci “. Un “programma” in questo senso è disponibile qui .

La partecipazione della FSFE alla vita del WIPO viene vista naturalmente come significativa su vari fronti sui quali l’organizzazione del free software è attiva da lungo tempo, ad esempio quello sui brevetti. Georg Greve, presidente di FSFE, ha spiegato che “ogni volta che la società civile ha tentato di discutere di brevetti, diritto d’autore e marchi durante il Vertice Mondiale ONU sulla Società dell’Informazione, ci è stato detto che il posto per queste discussioni è la WIPO. Se la WIPO è il posto giusto, allora dobbiamo partecipare alla WIPO per preservare la libertà nell’era digitale”.

Come noto, la World Intellectual Property Organization è una delle 16 agenzie specializzate delle Nazioni Unite, che si occupa principalmente delle politiche globali che istituiscono monopoli sulla conoscenza e su altri “beni immateriali”. Queste politiche si riflettono poi nella legislazione nazionale, influenzando il modo in cui le persone vivono in una società basata sull’informazione.

Di interesse segnalare che di questi temi si occupa da diverso tempo in Italia la Comissione eContent voluta dal dipartimento all’Innovazione, commissione che però ha escluso FSFE dalle audizioni.

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Pubblicato il
29 nov 2004
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