Sydney (Australia) – Capita spesso che leggi approvate dai parlamenti e realizzate per regolare alcuni aspetti dell’uso di Internet siano costruite male o siano inadatte ad ottenere gli scopi che si prefiggono. Succede in Italia con il ddl sui domini all’esame del Senato e succede anche in Australia, dove il Parlamento ha varato una legge che impone una moratoria sul gambling online.
La legge in pratica impone la chiusura o la sospensione delle attività ai businessmen del paese dei canguri che hanno messo in piedi casinò virtuali e altri luoghi dove giocare d’azzardo via Internet. Ma, nello stesso tempo, ha deciso di legalizzare le scommesse sulle corse dei cani e dei cavalli, gestite sempre da privati ma talmente popolari da aver indotto a questa “deroga”.
Come hanno rilevato alcuni parlamentari contrari alla legge, il testo non solo non impedirà agli australiani il gioco d’azzardo in Rete, che potrà essere sempre condotto sulle migliaia di siti all’estero, ma si tradurrà anche in minori entrate fiscali. E intanto gli imprenditori australiani del settore hanno preannunciato una denuncia per i mancati introiti…