Games, scappellotto UE alla Grecia

Games, scappellotto UE alla Grecia

Contro la contestata legge greca che mette al bando l'uso di giochi elettronici si scaglia la Commissione Europea, con un warning che, come sempre, non spaventa nessuno
Contro la contestata legge greca che mette al bando l'uso di giochi elettronici si scaglia la Commissione Europea, con un warning che, come sempre, non spaventa nessuno


Roma – Le autorità europee non si sono ancora dimenticate che in Grecia c’è una legge che vieta i videogiochi e ora hanno deciso di dare uno scappellotto al governo di Atene che, con questa storia, continua a fare la sua bella figura in mezzo mondo.

La Commissione Europea ha formalmente rilasciato un warning al governo greco sostenendo che la legge che mette al bando l’uso di giochi elettronici e sistemi elettromeccanici per il gioco è nei fatti incompatibile con i trattati europei sul commercio e le libertà di impresa firmati anche da Atene.

Bufera dunque? No. La Commissione altro non ha fatto che dare seguito agli avvertimenti che già aveva fatto pervenire al governo greco e minaccia, nel caso la legge non venga rivista, di far partire una procedura di infrazione. Si tratta di procedure che, a decine, hanno colpito chi più chi meno i diversi paesi della UE senza serie conseguenze. L’unico effetto positivo sarà rendere più forte la voce di chi si oppone a questa contestatissima legislazione dal sapore repressivo e censorio.

La legge, che un tribunale greco ha definito incostituzionale , come si ricorderà era nata come tentativo di porre un argine al gioco d’azzardo espletato attraverso le diaboliche macchinette elettroniche ma, com’è apparso ovvio fin da subito, ha superato di gran lunga gli scopi dichiarati, suscitando all’indirizzo del Legislatore ellenico proteste, indignazione e, non c’è da dubitarlo, qualche risata.

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Pubblicato il
25 lug 2003
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