Web – “Ciao, complimenti, il vostro sito è fantastico, una moltitudine di notizie, sempre aggiornatissime e su tantissimi settori di ciò che riguarda i computer. Bravissimi. Sono rimasto colpito dagli articoli riguardanti la protezione del software. Però non mi trovo completamente daccordo su quanto esposto nei vari articoli.
Sono daccordo che sia necessario tutelare le software house, che investono risorse nello sviluppo dei loro prodotti, però negli articoli non si fa mai riferimento al cliente. Credo che i fruitori del software non siano assolutamente tutelati. Non esiste alcuna garanzia sul software, un utente che spende denaro nel comprare un prodotto non può essere sicuro che questo funzioni bene, così così o non funzioni affatto. Non esiste una forma soddisfatto o rimborsato, non si tiene conto di quanto sia oneroso e frustrante lavorare con software scadente.
Se si compra un frullatore, e questo non funziona in tutte le sue parti basta riportarlo indietro e ce lo sostituiscono!
Io ho una lunga carriera di utilizzatore, e devo dire che sono veramente poche le software house che mi hanno soddisfatto. Mentre sono molte quelle che avrei voluto incendiare appena provato i loro prodotti.
In più devo aggiungere che i prezzi di certi software sono esasperanti, soprattutto quelli di categoria “professionale”. Proprio perchè destinati a utenti high level questi sono costosissimi, ma se un utente che non si ritiene un professionista volesse utilizzarli, dovrebbe lasciare perdere. In questo senso la Microsoft si è avvicinata agli utenti vendendo pacchetti per studenti e professori, e spesso differenziando lo stesso applicativo in versioni standard e professional, come per windows2000.
Però continuo a credere che non sia giusto pagare molto un prodotto che funziona male. Se loro sono tutelati dalla legge, noi non lo siamo affatto, ma anzi ne siamo defraudati, basti pensare alle versioni beta dei S.O. prodotti sempre da microsoft, queste dovrebbero essere distribuite gratuitamente, così potremmo provarle e renderci realmente conto di cosa stiamo comprando, e sto parlando di S.O. che partono da qualche centinaia di migliaia di lire e arrivano a superare il milione.
Forse oltre alle organizzazioni che combattono la pirateria, ci vorrebbero anche quelle che vigilano sulla effettiva qualità e sul prezzo, che a volte è gonfiato dietro a parole quali “multimedia” etc.
Grazie.
Davide Denicolò ”