Gartner: chi ha paura di Linux?

Gartner: chi ha paura di Linux?

Il Gartner mette in guardia le aziende dal sottovalutare Linux e l'open source suggerendo di abbandonare le politiche conservatrici e gettarsi nella mischia. Linux a rischio?
Il Gartner mette in guardia le aziende dal sottovalutare Linux e l'open source suggerendo di abbandonare le politiche conservatrici e gettarsi nella mischia. Linux a rischio?


Web (Internet) – Chi, per pregiudizi o infondate paure, non abbraccerà Linux, rischierà di perdere il treno. Questo in sostanza il messaggio del Gartner Group , che avverte il mondo business anche di un altro pericolo: quello di lasciare, in seguito al loro disinteresse, il controllo e la guida di Linux nelle mani dell’underground dell’IT.

Andrew Butler, direttore ricerche del Gartner, sostiene che tutte le aziende in questo momento dovrebbero avviare, se non l’avessero ancora fatto, una strategia aperta nei confronti di Linux. “Molte aziende vedono Linux come una minaccia”, afferma Butler. “Hanno il timore che esso rappresenti uno spirito libero che mal si adatta al loro approccio conservativo. Queste aziende sono imbarazzate di fronte ad un prodotto che è gratuito od economico, ma tentando di sopprimerne l’interesse non fanno altro che rischiare di favorire il dilagare di Linux attraverso canali “sovversivi”, il che potrebbe significare perdere il controllo dell’infrastruttura dell’IT”.

Sebbene, dunque, il Gartner appoggi apertamente Linux, dalle parole di Butler si comprende che questo sistema operativo dovrebbe pagare, in questo cruciale passaggio che lo ha portato dal mondo accademico al mondo del business, uno scotto: quello di divenire sempre meno “anarchico”, sempre più controllato da realtà commerciali e, soprattutto, meno frazionato in tante distribuzioni come accade ora. La fine di un sogno?

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Pubblicato il
24 mar 2000
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