Giù le mani dalla Rete!

Giù le mani dalla Rete!

La campagna lanciata da Peacelink contro l 'imbavagliamento dei siti Web previsto dalle modifiche alla legge sulla stampa, raccoglie sempre più adesioni. La Toscana boccia le modifiche e lancia al Parlamento una mozione libertaria
La campagna lanciata da Peacelink contro l 'imbavagliamento dei siti Web previsto dalle modifiche alla legge sulla stampa, raccoglie sempre più adesioni. La Toscana boccia le modifiche e lancia al Parlamento una mozione libertaria

Roma – Libertà digitali a rischio con le modifiche alla legge sulla stampa in via di approvazione. Modifiche che stanno preoccupando un fronte sempre più ampio di operatori anche grazie alla campagna di mobilitazione promossa da Peacelink, la prima a denunciare i pericoli legati alla nuova legge.

L’ultimo “ingresso” nel fronte del no è quello del Consiglio regionale della Toscana (che in una mozione al Parlamento chiede che la legge sia fermata), secondo cui le modifiche “stabiliscono l’obbligo di registrazione e assunzione di un giornalista iscritto all’Albo anche per le diverse tipologie di siti Web non distinguendo fra quelli che diffondono informazione commerciale, fatta a scopi di lucro e con grandi associazioni alle spalle e quelli che fanno informazione sociale, fatta da volontari e associazioni no profit”.

Nella mozione, che può rivelarsi decisiva per dare maggiore risalto al rischio del varo in fine di legislatura di una legge liberticida che può danneggiare gli utenti della Rete, c’è posto anche per un riferimento alla legge sul diritto d’autore che ” rivela un atteggiamento protezionistico soprattutto sui materiali digitali con misure di particolare restringimento della libertà di diffusione dell’informazione su Internet”.

Come noto, tra gli articoli della legge sulla stampa che potrebbero essere modificati dalla proposta di legge 7292/2000, c’è quello sulla “stampa clandestina”. Tralasciando le considerazioni che in molti hanno fatto sull’esistenza nell’ordinamento italiano di un articolo in materia, il concetto di stampa clandestina verrebbe esteso a tutti i “siti di informazione” che non si registrano come testate, cioè non rientrano nei canoni del giornalismo controllato.

Tutto questo senza alcuna specificazione sul significato di “testata” nell’ambito della Rete. Il reato di “stampa clandestina” può comportare multe e addirittura reclusione…

Ulteriore problema è rappresentato dal fatto che una parte delle modifiche verte sulla diffamazione a mezzo stampa e spinge per sottrarre le testate giornalistiche alle “denunce facili”; un obiettivo a cui punta fortemente tutta la corporazione del settore e che rischia di mettere in ombra le altre gravi misure comprese nel medesimo testo.

Peacelink, intanto, avverte che “mentre sulle prime pagine dei giornali si celebra la Società dell’informazione, la legge sulla stampa sta per essere modificata nel silenzio dei media”. E invita tutti i webmaster desiderosi di partecipare alla battaglia contro la legge, di diffondere i link della protesta apponendo sulle proprie pagine il banner riprodotto in questo articolo, linkandolo a http://www.peacelink.it/censura .

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Pubblicato il
21 feb 2001
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