Matera – “E ‘ fuori discussione che internet si presta ad inviare messaggi, personali o commerciali, pubblicizzare prodotti o attività produttive, realizzare contratti economici, diffondere e pubblicizzare attività professionali, scambiare opinioni ed idee politiche, professionali ed economiche. Ed è altrettanto vero che grazie a questa nuova offerta di tecnologia possono attuarsi veri e propri comportamenti criminali: ad esempio, organizzare traffici di droga o armi, riciclare denaro sporco, pubblicizzare il meretricio. E sfruttare sessualmente i minori”: a tracciare questo profilo della rete è il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera Giuseppe Tommasino.
Nell’ordinanza di custodia cautelare del primo marzo scorso a carico di otto persone coinvolte nel traffico online di immagini di pornografia infantile e per sfruttamento sessuale di minori, Tommasino ha anche scritto: “Se da un lato è vero che internet ha svelato nuovi orizzonti di comunicazione all’intera comunità mondiale, dall’altro ha anche offerto la possibilità di espansione di attività illecite connesse a comportamenti criminali”.