Google ha recentemente avviato i test per la tecnologia FLoC (Federated Learning of Cohorts), parte dell’iniziativa Privacy Sandbox. Anche GitHub si aggiunge ora all’elenco di aziende che hanno deciso di boicottare il nuovo metodo di tracciamento introdotto in Chrome.
Tutti contro il tracciamento FLoC di Google
Google ha scelto FLoC per sostituire i cookie di terze parti. Questo metodo di tracciamento prevede la creazione di gruppi di utenti per visualizzare inserzioni pubblicitarie in base ai loro interessi comuni. Ciò garantirebbe una maggiore privacy, in quanto l’identificatore di ogni coorte (basato sulla cronologia di navigazione) non segue l’utente da un sito all’altro. I test sono stati avviati con Chrome 89 in alcuni paesi (Australia, Brasile, Canada, India, Indonesia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Filippine e Stati Uniti).
Da più parti sono arrivate diverse critiche nei confronti della scelta di Google. Secondo la EFF, l’uso di FLoC aprirebbe le porte a metodi di tracciamento più invasivi, come il fingerprinting. DuckDuckGo ha comunicato che bloccherà FLoC con la sua estensione. Brave e Vivaldi non supporteranno FloC. Poco entusiasmo anche da parte delle aziende che sviluppano Firefox, Edge, Opera e Safari. Infine WordPress potrebbe bloccare FLoC in una futura versione del CMS.
All’elenco si aggiunge GitHub (acquisita da Microsoft nel 2018) con un comunicato piuttosto criptico, ma le intenzioni sono chiare. Negli header HTTP delle pagine sotto i domini github.com e github.io è stata inserita la stringa
Permissions-Policy: interest-cohort=()
che indica al browser (Chrome in questo caso) di escludere il sito dal tracciamento FLoC. Gli utenti possono verificare su questa pagina se sono stati inclusi nel test da Google.