Web – Ho avuto la fortuna di chiacchierare con un caro amico che lavora usualmente con i computer: un videogiocatore di lungo corso, una persona con cui ci si ferma a chiacchierare del primo Monkey Island e delle configurazioni multiboot per Dos. Una persona giovane che ancora ricorda le domeniche passate sui Coin up più famosi e che adesso, per evoluzione naturale, si trova a lavorare nella new economy.
Mi ha raccontato di un tragico week end a casa del suo nipotino di dodici anni, una avventura agghiacciante.
“Zio, fai una partita a Fifa 2001 con la Playstation?”. E ‘ iniziata così la tragedia. “Certo caro, mi spieghi i tasti?”. “Ma come, non lo sai? Triangolino tackle, cerchietto tiro, ics passaggio. Poi: triangolinocerchiettotiroalvolo, r2+r3+quadrettofuorigioco, r1+cerchietto+trevolte avantisupertiroconrovesciatavoltante TUTTO CHIARO NO, ZIO?”
“Certo, tutto chiaro”. Il dubbio ha iniziato a assalire il mio coetaneo. Alla fine del primo tempo il dubbio si era trasformato in terrore: 9-0 per il nipote di 12 anni.
Il primo match si è concluso 12 a zero. “Zio, dai sono piccolo ma non mi devi far vincere per forza, sennò non mi diverto”. Il nostro New Economer ha fatto buon viso a cattivo gioco, ha fatto finta di ridere per avallare la tesi del piccolo, ha concesso la rivincita.
Risultato della rivincita: ancora 12 a zero per il nipotino. “Zio, dai, piantala di farmi fare tutti questi gol! O giochi bene o non giochi. Guarda che ho già 12 anni!”.
Terza partita, fine primo tempo: 9 a zero per il piccolo. Chiaramente scocciato, si gira: “Mamma, lo zio non ha voglia di giocare con me!”. Come se non bastasse, arrabbiato, triste e offeso, chiama la sorellina di 9 anni: “Marta, continua a giocarci tu con lo zio, io vado di là”.
E no, anche la sorellina no. E ‘ davvero tardi, e devo davvero scappare a casa. Grazie di tutto. Bastardo.
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