Gli americani navigano su quattro siti

Gli americani navigano su quattro siti

Lo dice Jupiter Media Metrix che nella sua ultima rilevazione indica come la maggioranza del traffico su Web finisce sui quattro siti Internet più noti. Un segno dei tempi? A vincere è il super-portalone prendi-tutto
Lo dice Jupiter Media Metrix che nella sua ultima rilevazione indica come la maggioranza del traffico su Web finisce sui quattro siti Internet più noti. Un segno dei tempi? A vincere è il super-portalone prendi-tutto


Washington (USA) – L’analisi appena condotta da Jupiter Media Metrix riguarda l’utenza Internet statunitense, ma la tendenza che emerge potrebbe ben presto trovare corrispondenze anche altrove, ad esempio in Europa. Lo studio della società di rilevazione indica infatti che quattro siti in America raccolgono il 50 per cento di tutto il “traffico Web”, ovvero del tempo e dei “clic” degli utenti Internet.

Sono questi quattro siti a rappresentare il “grosso” delle attività online anche di quelle legate al commercio elettronico, secondo gli esperti di Jupiter. I quattro “portaloni arraffatutto” sono AOL.com, il sito del maggiore provider del mondo, Yahoo.com, il portale più celebre, Microsoft.com, il network di siti della “mamma” di Windows, e Napster.com, il sito del più celebre sistema di file-sharing evidentemente ancora molto “gettonato”.

Due anni fa, spiega Jupiter, il 50 per cento dell’utenza si recava su 11 siti. Si evidenzia dunque una ulteriore “contrazione” ulteriormente sottolineata dal fatto che il 60 per cento del tempo totale speso dagli americani in Rete viene “catturato” da 14 aziende contro le 110 del marzo 1999.

Secondo gli analisti di Jupiter, lo studio dimostra che anche su Internet può essere raggiunta una posizione dominante sul mercato da grandi aziende specializzate, diversamente da quanto propugnato da altre “scuole di pensiero”. “I dati – spiegano gli esperti di Jupiter – dimostrano una tendenza chiarissima verso il consolidamento dei media e indicano che il campo di gioco non è uniforme e uguale”.

Lo studio segnala anche come le maggiori imprese dell’e-commerce, come eBay, controllano addirittura meno del 2 per cento del tempo complessivo. Il tutto mentre i grandi portaloni aprono aree di commercio elettronico proprio grazie al traffico che riescono a generare, producendo così nuovi “filoni” di incasso.

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Pubblicato il
6 giu 2001
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