Gli ebook e il peso della cultura

Gli ebook e il peso della cultura

La riflessione teorica di un professore di Berkeley sul peso dei bit: tutta questione di energia e di massa
La riflessione teorica di un professore di Berkeley sul peso dei bit: tutta questione di energia e di massa

John D. Kubiatowicz, professore di informatica dell’Università di Berkeley, California, ha calcolato il peso dei libri elettronici.

Anche se si sta parlando di misure realmente infinitesimali, lo studioso parla curiosamente dell’aumento di peso di un dispositivo e-reader carico di migliaia di libri elettronici: si tratta di “una quantità davvero piccola”, dal momento che è impercettibile, essendo nell’ordine di un grammo-atomo, corrispondente a 10 -18 grammi (0,000000000000000001 grammi) e dunque una variazione davvero non misurabile, dal momento che le bilance più sensibili rilevano al massimo filo a 10 -9 grammi. Oltretutto corrisponde ad una minima parte della fluttuazione causata dalla condizione carica o scarica della batteria del dispositivo.

La curiosa variazione di energia è determinata dal sistema di memorizzazione degli ebook: i transistor della memoria flash (nel caso in esame quella impiegato da un Kindle) intrappolano un elettrone per il controllo di ogni bit e per distinguere tra un 1 e uno 0. E nella condizione “intrappolata” conservano maggiore energia di quelli non attivati (una differenza dell’ordine di 10-15 joule per bit).

Il prof Kubiatowicz, dunque, ha assunto che tutti i bit contenuti in un Kindle da 4 gigabyte siano in uno stato debole di energia e che la metà siano invece ad un’energia maggiore in un Kindle pieno: in questo modo ha calcolato la differenza di energia tra dispositivo vuoto e quello pieno. In base all’equazione E=mc 2 , si tratterebbe di un peso pari a 10 -18 grammi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 4 nov 2011
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