Berlino – Rendere inaccessibili i siti dell’odio, chiudere le pagine razziste e quelle che incitano alla violenza etnica o al nazismo: questo l’obiettivo di una campagna appena lanciata dal Consiglio centrale delle associazioni ebraiche tedesche. Una campagna che non esiterà a chiamare in causa i provider Internet.
Il Consiglio ritiene che il Governo si stia muovendo troppo lentamente, che in Germania e fuori dalla Germania operino ormai centinaia di siti, di pagine sulle quali vengono pubblicati prodotti dell’odio, manifesti della violenza antisemita e razzista.
Il vicepresidente del Consiglio ebraico, Michel Friedman, ha spiegato che si sta valutando l’ipotesi di un’azione legale contro i provider Internet che ospitano pagine di siti razzisti i cui contenuti sono considerati illegali dalla legge tedesca. Secondo Friedman, il Governo non applica le leggi che vietano la pubblicazione di materiali che inneggiano al nazismo e al Terzo Reich: “Stiamo valutando tutte le situazioni di provider in Germania che offrono spazio ai siti dell’odio. Ma il nostro scopo è scuotere il Governo”.
Secondo Friedman, il riferimento per il Consiglio ebraico è la lotta condotta in Francia dagli studenti ebraici, che sono riusciti a imporre all’americana Yahoo! di impedire l’accesso dei francesi alle aste naziste (che Yahoo! ha deciso di rimuovere del tutto dopo la sentenza di un giudice di Parigi).