San Paolo (Brasile) – Il nome della “tribù delle foreste”, gli Yanomami, nazione che affonda le proprie radici nell’Amazzonia, è stato “rubato” da numerosi cybersquatter. L’ultimo, in ordine di tempo, è un’americana della Florida che dopo aver registrato Yanomami.com ha pensato di venderlo online in una asta la cui base è di 25mila dollari.
Ora il popolo Yanomami ha deciso di muoversi per entrare in possesso del dominio che porta il suo nome e in questo senso il capo della tribù, Davi Kopenawa Yanomami, ha chiesto ai legali della Commissione pro-Yanomani di aiutare lui e la sua tribù ad entrarne in possesso. Oggi la nazione di circa 26mila persone che vive al confine tra Brasile e Venezuela non è dotata di computer ma l’interesse per le novità, come la Rete, non manca di certo. In una lettera alla registrante di Yanomami.com, Mercedes Meier, Davi ha scritto: “Mi ha disgustato vedere come il nome della mia gente venisse utilizzato come indirizzo di una pagina Web e venduto, per questo, per 25mila dollari. Il nostro nome non è in vendita”.
Fernando Bittencourt, membro della Commissione a cui si è appellato Davi, ha spiegato di aver individuato la Meier quando ha cercato di registrare quel dominio per conto del popolo Yanomami: “La nostra idea era di registrarlo per le loro attività future. E perché, per loro, il nome del popolo è di importanza capitale”.
Mercedes Meier ha replicato alle istanze di Davi e Bittencourt sostenendo di aver già ricevuto alcune offerte per il dominio che toccano i 18mila dollari. A questo punto appare probabile un ricorso della tribù all’arbitrato del WIPO, organizzazione della proprietà intellettuale di cui il Brasile è membro.
Va detto però che il nome della tribù è stato già ampiamente sfruttato su Web. Basta farsi un giro su indirizzi come yanomami.com.br, yanomami.net, yanomami.org e simili per capire quanto sarà lungo il tragitto che Davi dovrà seguire per “riappropriarsi” del nome del suo popolo.