Londra – Le fotografie di pedofili condannati per aver commesso reati contro minori presto saranno pubblicate online nel Regno Unito al fine di consentire alle famiglie un più alto grado di tutela contro potenziali abusi. L’iniziativa non comprende la messa in linea di tutti i dati di qualsiasi persona condannata per questi reati, come avviene invece negli USA, quanto i profili di chi si è sottratto alla supervisione dell’assistenza sociale.
A spingere sul progetto è il Child Exploitation and Online Protection Centre (CEOP), un centro finanziato dal Governo britannico e creato di recente che ha l’incarico di mettere in piedi nuove e più importanti iniziative che tutelino i più piccoli.
La gogna suscita molti dubbi nell’opinione pubblica britannica, come segnala il quotidiano Guardian, in quanto si teme che possa scatenare attacchi contro i condannati : laddove riconosciuti, questi potrebbero cadere vittima di processi sommari da parte di gruppi di cittadini infurati, come già accaduto in passato.
Oltre alla nuova gogna, il CEOP sta istruendo anche alcuni gruppi della polizia nazionale affinché siano in grado di operare con siti e account civetta in rete, per tendere trappole a chi cerca di utilizzare Internet per individuare le proprie vittime: fingendosi bambini o comunque dei minori, questi cybercop utilizzeranno tecniche ampiamente usate anche in Italia nel tentativo di prevenire reati ai danni dei più piccoli.
A tutto questo verranno aggiunte nuove tecnologie di analisi dei crimini che, secondo il CEOP, porteranno a maggiori risultati anche nell’identificazione dei minori oggetto di abusi nonché all’abbattiamento delle rendite finanziarie delle organizzazioni criminali coinvolte nello sviluppo di business online legati proprio alla circolazione di certi materiali.
Secondo Jim Gamble, direttore del nuovo Centro, “la nostra sfida è di rendere Internet un ambiente sicuro per i vostri figli. Dobbiamo capire che dietro ad ogni immagine online c’è un bambino di cui si abusa nel mondo reale (…) Se sei un molestatore sei avvertito: cerca aiuto o sarai catturato. Internet ti esporrà sempre più a nuovi poteri di indagine e non sarà più il luogo anonimo che era un tempo”.
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Re: La macchina digitale parla di te
Ma la cosidetta impronta digitale sara` abbastanza resistente da emergere anche dopo le tipiche compressioni jpeg che le macchine stesse effettuano? E se si trattassero con un lieve "smart blur" con photoshop?alex.tgRe: La macchina digitale parla di te
> Ma la cosidetta impronta digitale sara` abbastanza resistente da emergere anche dopo le tipiche compressioni jpeg che le macchine stesse effettuano? E se si trattassero con un lieve "smart blur" con photoshop?Presumo che anche un filtro di quelli che migliorano l'immagine togliendo imperfezioni, puntini e artefatti possa giovare, no?Gatto SelvaggioRe: La macchina digitale parla di te
> Presumo che anche un filtro di quelli che migliorano l'immagine togliendo imperfezioni, puntini e artefatti possa giovare, no?Si`, secondo me e` probabile.Uso spesso il "despeckle" sulle immagini della Coolpix. Di preciso non so come agisca, ma riduce visibilmente gli artefatti della compressione jpeg, e mi sa che quella presunta impronta digitale non sia piu` resistente di quegli artefatti.alex.tgRe: La macchina digitale parla di te
> > Presumo che anche un filtro di quelli che migliorano l'immagine togliendo imperfezioni, puntini e artefatti possa giovare, no?> > Si`, secondo me e` probabile.> Uso spesso il "despeckle" sulle immagini della Coolpix. Di preciso non so come agisca, ma riduce visibilmente gli artefatti della compressione jpeg, e mi sa che quella presunta impronta digitale non sia piu` resistente di quegli artefatti.Oppure sovrapponendo alle proprie immagini finte 'impronte' generate in modo casuale.Gatto SelvaggioRe: La macchina digitale parla di te
No,ricostruire informazione dopo che è stata distrutta non è possibile... viola i principi della termodinamica in barba a qualsiasi "mitico software"...- Scritto da Gatto Selvaggio> > Ma la cosidetta impronta digitale sara` abbastanza resistente da emergere anche dopo le tipiche compressioni jpeg che le macchine stesse effettuano? E se si trattassero con un lieve "smart blur" con photoshop?> > Presumo che anche un filtro di quelli che migliorano l'immagine togliendo imperfezioni, puntini e artefatti possa giovare, no?AnonimoRe: La macchina digitale parla di te
> No,> ricostruire informazione dopo che è stata distrutta non è possibile... viola i principi della termodinamica in barba a qualsiasi "mitico software"...Infatti. Intendevo "giovare" dal punto di vista di chi ha interesse a cancellare le informazioni compromettenti.> > > Ma la cosidetta impronta digitale sara` abbastanza resistente da emergere anche dopo le tipiche compressioni jpeg che le macchine stesse effettuano? E se si trattassero con un lieve "smart blur" con photoshop?> > > > Presumo che anche un filtro di quelli che migliorano l'immagine togliendo imperfezioni, puntini e artefatti possa giovare, no?Gatto SelvaggioRe: La macchina digitale parla di te
- Scritto da > > con la tua privacy facci quel che vuoi, con la mia vorrei decidere io se permetti> Decide il governo cosa vuol fare con la tua privacy. Fattene una ragione.AnonimoRe: Sbronzo!
> Decide il governo cosa vuol fare con la tua privacy. Fattene una ragione."Fattene una ragione" è proprio una frase da sbronzo.Gatto SelvaggioRe: Sbronzo!
- Scritto da Gatto Selvaggio> > Decide il governo cosa vuol fare con la tua privacy. Fattene una ragione.> > "Fattene una ragione" è proprio una frase da sbronzo.Esatto. *HIC* Fattene una ragione!AnonimoRe: La macchina digitale parla di te
Ne parla anche (in toni piuttosto scettici) Bruce Schneier: http://www.schneier.com/blog/archives/2006/04/digital_cameras.htmlAnonimoDel tutto inutile.
Sarà facilissimo creare un tool che rimuove la "firma" del proprio CCD e ci mette quella di un'altra immagine (magari presa da Google Images)AnonimoAncora Lastknight.com
Ancora una volta mi ritrovo a leggere una news di Matteo "LastKnght" Flora sul Punto Informatico... Sarà la decima in un anno!Quanto ci metterà PuntoInformatico a decidersi a contattare una delle voci più autorevoli italiane e a farlo collaborare in pianta stabile, magari dandogli una rubrica?Lo ha già fatto con altri componenti di spicco del panorama italiano (vedi il competentissimo Marco Calamari) e ritengo che anche in questo caso darebbe notevole valore aggiunto alla testata.Se volete saperne di più io sono iscritto al feed RSS di Matteo a http://www.lastknight.comGiacomo PietraligureP.S. Lo conosco principalmente perchè ambedue siamo iscritti ad AIP (www.aipnet.it), ma posso assicurare che le lodi sono tessute "a ragione"...AnonimoRe: Ancora Lastknight.com
- Scritto da Giacomo Pietraligure> > Ancora una volta mi ritrovo a leggere una news di Matteo "LastKnght" Flora sul Punto Informatico... Sarà la decima in un anno!> Quanto ci metterà PuntoInformatico a decidersi a contattare una delle voci più autorevoli italiane e a farlo collaborare in pianta stabile, magari dandogli una rubrica?Sottoscrivo appieno!Anche se abbiamo avuto skazzi su alcune cose ke io vedo in maniea differente è sempre stato + ke preparato e chiaro!!!!!!!!E poi nonostante lavori con gli sbirri ogni 2x3 ha mantenuto atteggiamento + ke critico verso tutto, compresi gli sbirri stessi...Una bella rubrika sarebbe godibilissima!!N3r0AnonimoRe: Ancora Lastknight.com
> P.S. Lo conosco principalmente perchè ambedue siamo iscritti ad AIP (www.aipnet.it), ma posso assicurare che le lodi sono tessute "a ragione"...non che apprezzi partticoarmente l'associazione lobbistica (AIPericolo!) ma Flora rappresenta sicuramente in suo seno la voce più autorevole...Mi associo alla richiesta...MaxAnonimoRe: Ancora Lastknight.com
> Ancora una volta mi ritrovo a leggere una news di Matteo "LastKnght" Flora sul Punto Informatico... Sarà la decima in un anno!Noto con piacere che è passata di qui buona parte della Mailing List :):):)Il mio voto per LK? Volentieri!P.S. Si può usare in periodo post-politico lo slogan "VOTA LK" o fa troppo nano (da giardino) televisivo?!?!?Anonimobrvetti
da quando in qua un ricercatore (così come qualunque altro lavoratore dipendente) può depositare il brevetto di un'opera al posto dell'ente/società per cui lavora?reXistenZL'articolo originale chiarisce i dubbi
Le conclusioni dell'articolo originale rispondono ad alcuni dubbi sollevati qui nel forum:"Reliable identification is possibleeven from images processed using lossy JPEGcompression, resizing, and point intensity transformations (e.g., gamma correction).As the identifying pattern is a semi-robustspread-spectrum watermark, it should not be surprising that malicious processing becomes possible if an attacker has the camera in possession or has access to manyimages taken by the camera. In particular, we have shown [4] that it is possible to remove the pattern noise from an image beyond detection using (1) or plant a given reference pattern into another image."Cioè: non è facilissimo scamparla, e l'utente comune può essere controllato efficacemente. In compenso, la criminalità organizzata può firmare le sue foto pedopornografiche con l'impronta della TUA macchina fotografica.Ben fatto!Enrico PoliGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 25 04 2006
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