Google: accordo da 8 miliardi di dollari con Samsung

Google: accordo da 8 miliardi di dollari con Samsung

Google ha pagato 8 miliardi di dollari a Samsung per mantenere come predefiniti i servizi Search, Assistant e Play Store sui dispositivi Galaxy.
Google: accordo da 8 miliardi di dollari con Samsung
Google ha pagato 8 miliardi di dollari a Samsung per mantenere come predefiniti i servizi Search, Assistant e Play Store sui dispositivi Galaxy.

Google ha sottoscritto un accordo da 8 miliardi di dollari con Samsung per mantenere Search, Assistant e Play Store come servizi predefiniti sui dispositivi Galaxy. L’informazione è stata svelata durante il processo avviato in seguito alla denuncia presentata da Epic Games. L’iniziativa è nota come Project Banyan.

Accordi con Samsung e altri produttori

L’argomento principale del processo è la commissione chiesta da Google per ogni pagamento in-app su Android, ma Epic Games vuole dimostrare anche il presunto monopolio dell’azienda di Mountain View nella distribuzione delle app. In seguito ad una domanda degli avvocati della software house, James Kolotouros (Vice President for Partnerships) ha confermato che sono stati sottoscritti accordi con diversi produttori per mantenere alcuni servizi Google come predefiniti.

Quello sottoscritto con Samsung è denominato Project Banyan. Dai documenti mostrati durante il processo risulta che nel 2019 Google aveva offerto 200 milioni di dollari per quattro anni a Samsung con l’obiettivo di evitare la preinstallazione del Galaxy Store sui dispositivi e l’uso di un metodo di pagamento alternativo.

La proposta è stata successivamente abbandonata, ma Google ha sottoscritto tre accordi per un totale di 8 miliardi di dollari. In cambio di questa cifra, Samsung avrebbe mantenuto come predefiniti tre servizi: Google Search, Google Assistant e Google Play Store.

Altri documenti hanno evidenziato i cosiddetti RSA (Revenue Sharing Agreement), ovvero accordi che prevedevano la condivisione delle entrate derivanti da Play Store, Search e altri servizi. Le percentuali erano differenziate in base alla dimensione del produttore (fino al 16% per i più grandi, fino all’8% per i più piccoli). Un simile accordo era stato sottoscritto con OnePlus. In cambio, il produttore cinese non poteva installare Fortnite senza il permesso di Google.

Fonte: Bloomberg
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Pubblicato il
14 nov 2023
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