Google Android si guarda intorno

Google Android si guarda intorno

Nel primo giorno della developer conference, Mountain View illustra il futuro del sistema nato per il mobile, tirando in ballo anche internet TV e domotica
Nel primo giorno della developer conference, Mountain View illustra il futuro del sistema nato per il mobile, tirando in ballo anche internet TV e domotica

Il sistema operativo mobile voluto da Google si muove a 360 gradi, tra nuove major update che aumentano le funzionalità, distribuzioni che sconfinano in campo televisivo e ibridi pensati per riallineare smartphone e tablet. La maggior parte di queste novità erano state anticipate nei giorni scorsi ma il colosso di Mountain View ha anche colto l’occasione per tirare le somme e rilanciare il piatto.

Al primo giorno del Google I/O 2011 non sono quindi mancati gli annunci. L’aggiornamento 3.1 di Android Honeycomb , già scaricabile sui Motorola Xoom di Verizon, introduce nuove funzioni per valorizzare ulteriormente le tavolette. I tecnici hanno lavorato per ottimizzare il codice e migliorare la gestione della RAM. Per questo motivo, nuove API sono state messe al servizio degli sviluppatori. Il nuovo OS si ripresenta più maturo, anche a livello d’interfaccia. Viene data la possibilità di ridimensionare i widget e di collegare chiavette USB e fotocamere digitali al tablet per importare contenuti multimediali, senza passare dal PC. Il nuovo Honeycomb supporta anche le periferiche USB, tra joypad, tastiere e mouse.

L’atteso aggiornamento del sistema dedicato ai tablet non si limiterà agli schermi da 10 pollici. Anche gli utenti che hanno piazzato una Google TV in salotto potranno installare Honeycomb 3.1. L’inaspettato update proverà a spingere verso il successo le nuove televisioni con la passione del web, realizzate insieme a Logitech, Samsung e Sony, e consentirà di accedere all’Android Market per l’acquisto dei widget.

Tra le nuove funzionalità “shopping” di Android 3.1 pronte a partire spiccano i servizi Movie Rental e Music . Il noleggio dei film in streaming arriverà anche sulle Google TV, mentre la libreria musicale online potrà essere ascoltata da smartphone, tablet e PC, via web. Come noto, l’offerta musicale di Google non propone acquisto di musica ma solo spazio (gratuito) per le compilation personali.

La versione del sistema mobile “universale” dovrebbe invece uscire questa estate, perfettamente in linea con il nome in codice scelto: Ice Cream Sandwich . In questo caso, parliamo di un OS ottimizzato per girare al meglio su smartphone, tablet e “altre piattaforme”, corredato da API più versatili e realizzato con elementi grafici riprendono il look di Honeycomb. Tra le nuove caratteristiche incluse nel biscotto gelato troviamo multitasking avanzato, riconoscimento facciale e possibilità di dialogare con diversi accessori.

A proposito di dialogo, impossibile non menzionare le potenzialità dell’interazione tra Android e gli oggetti . Il colosso dei motori di ricerca è fermamente intenzionato a spingere il sistema operativo in ogni campo e sta puntando forte sulla domotica. Nella casa smart immaginata da Google ogni automatismo potrà essere gestito in remoto, direttamente da terminali con software androide. L’azienda ha invitato gli sviluppatori a partecipare all’interessante progetto, ma senza sventolare una vera roadmap.

Per sottolineare la crescita di Android i portavoce di Google hanno invece passato la parola ai numeri . Ad oggi ci sono oltre 100 milioni di dispositivi Android nel mondo. I dati parlano di 400mila device attivati giornalmente e 4,5 miliardi di app scaricate fino a questo momento. Sempre più aziende che scelgono di adottare questo OS: a conti fatti, esistono un totale 310 dispositivi Android diversi, distribuiti in 112 paesi differenti.

Durante il keynote si è discusso anche della longevità di questi prodotti. La nuova politica riguardate il supporto dei terminali venduti ha stabilito che produttori OEM e telco dovranno garantire aggiornamenti tempestivi entro 18 mesi, dopo la data di commercializzazione. Molto spesso, infatti, i partner Android si concentrano solo sui device più giovani e prestanti, abbandonando i vecchi modelli ad un destino di interventi “ufficiosi”.

Roberto Pulito

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Pubblicato il 11 mag 2011
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