Google denunciata per Project Loon

Google denunciata per Project Loon

Mountain View avrebbe rubato l'idea e le tecnologie alla base della Internet aerostatica. Un'azienda, con cui aveva un accordo nel 2008, ora chiede conto in tribunale del suo operato
Mountain View avrebbe rubato l'idea e le tecnologie alla base della Internet aerostatica. Un'azienda, con cui aveva un accordo nel 2008, ora chiede conto in tribunale del suo operato

La misconosciuta Space Data ha accusato Alphabet e Google di aver rubato la tecnologia di Project Loon , progetto di connettività a base di palloni aerostatici pensato per contrastare il digital divide nei paesi in via di sviluppo e non solo. Il management e gli impiegati di Redmond hanno visitato i nostri uffici, sostiene l’azienda, e hanno sfruttato quello che hanno visto per copiare il nostro business.

Fondata nel lontano 1997, Space Data è appunto specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di sistemi di connettività wireless da montare su palloni aerostatici, una tecnologia regolarmente autorizzata dalla Federal Communications Commission (FCC) e che può vantare tra i suoi clienti lo U.S. Armed Services e le relative truppe distaccate nei quattro continenti.

Google/X Labs/Alphabet e Space Data avevano apparentemente stretto un accordo riservato nel 2007, e nel febbraio del 2008 gli stessi fondatori della corporation dell’advertising a mezzo search – con una dozzina di impiegati al seguito – aveva fatto visita all’impianto dell’azienda in Arizona.

Oltre alle discussioni sulla carta, insomma, a Google era stato dato modo di osservare la linea di produzione dei palloni, il centro operativo del network wireless e tutto quanto. Poi, secondo quanto sostiene Space Data, Mountain View ha sfruttato quelle conoscenze per dare il via a Project Loon e danneggiare il business legittimo dell’azienda.

Google viene in particolare accusata di aver violato l’accordo riservato di cui sopra, oltre alla violazione di due brevetti registrati da Space Data riguardanti una “costellazione aerotrasportata di metodi e piattaforme di comunicazione” e “metodi di recupero e terminazione sicuri aerostatici autonomi.”

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 giu 2016
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