Google Foto è l’app di archiviazione in cloud usata dalla gran parte degli utenti Android e anche da molti utenti iOS. Grazie alla funzione di sincronizzazione automatica permette a chi la usa di avere un backup sempre aggiornato delle foto scattate con il cellulare e dei video, senza sostanzialmente far nulla se non attivare la funzione.
Questo è bello e comodo ma, con il tempo, crea backup giganteschi che, se non si paga per un piano di storage Google più abbondante rispetto ai 15 GB standard, prima o poi diventano un problema. Adesso, però, sembra che stia per arrivare una prima soluzione.
Google Foto: il backup dei favoriti
La nuova funzione è stata scovata da uno degli autori di Android Authority all’interno di un’app beta a luglio e, adesso, anche all’interno della versione 7.48 ufficiale dell’app. Consiste nel poter scegliere di fare il backup automatico dei soli file preferiti, quindi quelli contrassegnati dall’utente con la stellina all’interno dell’app.
Un sistema del genere limita drasticamente lo spazio cloud necessario per i backup, ma cambia completamente la “mentalità” dietro il sistema di archiviazione. Si passa da una sorta di paracadute universale, che impedisce di perdere anche solo uno scatto (salvo cancellazione manuale, da parte dell’utente), ad un album dei ricordi, nel quale si mettono solo gli scatti o i video migliori.
Quando arriva il backup selettivo
La nuova funzione è stata individuata all’interno dell’ultima versione per Android dell’app di Google Foto che, negli Stati Uniti, è la 7.48. Al momento, in Italia, Google Foto è disponibile in versione 7.47 in italiano.
Manca davvero poco, quindi, prima che il backup dei soli preferiti diventi disponibile anche nel nostro Paese. Chi ha fretta di testarlo può aprire il Play Store e cercare se ci sono aggiornamenti disponibili per le app che ha installato sul suo telefono, compresa Foto.
Come sempre accade, infatti, la distribuzione delle nuove versioni delle app è graduale e non identica su tutti i server del Play Store: non è impossibile che la stessa app arrivi con qualche giorno di distanza su due smartphone dello stesso utente.