Google: il nero non è il nuovo blu

Google: il nero non è il nuovo blu

Alcuni utenti si accorgono di un cambiamento drastico nella pagina dei risultati del search. Ma è solo un test
Alcuni utenti si accorgono di un cambiamento drastico nella pagina dei risultati del search. Ma è solo un test

Se Google decide di sperimentare, potete stare certi che c’è qualcosa sotto: forse per verificare una teoria, nelle scorse ore qualcuno ha visto messo in pratica un cambiamento drastico nelle caratteristiche della SERP ( Search Engine Result Page ) che propone i risultati di una ricerca effettuata sul motore di Mountain View. I link sono diventati neri , ma si tratta soltanto di un test assicurano dalla California.

Google è un’azienda affollata di ingegneri: quasi tutte le decisioni di carattere strategico sono sottoposte a un rigido processo di valutazione numerica, e spesso vengono effettuati dei test A/B direttamente su una ristretta cerchia di utenti reali per valutare la loro reazione a un cambiamento. In passato era stato raccontato di come fosse stata scelta la precisa tonalità di blu per i link all’interno di Gmail (pubblicità compresa), scegliendo tra oltre 40 varianti quella che produceva più clic: una manciata di punti percentuali può equivalere a milioni di dollari, e dunque niente può essere lasciato al caso.

Proprio per un motivo simile, probabilmente, è stata avviata una sperimentazione con il nero sulla SERP. Forse per distinguere i link advertising da quelli della ricerca, forse per invogliare a cliccare rendendo più leggibile la pagina: Big G decide di valutare puntualmente i risultati di un cambiamento così significativo, da sempre i link sono blu nel World Wide Web (anche se nessuno sa bene perché ), così da appurare se gli utenti preferiscano soluzioni diverse a quelle consolidate.

Da Mountain View comunque è arrivata una rassicurazione : si è trattata di una sperimentazione limitata a una piccola percentuale di utenti , e un portavoce ha anche aggiunto che “non siamo sicuri che il nero sia il nuovo blu”. Forse il test non ha dato i risultati sperati.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
10 mag 2016
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