Google impara dai discenti

Google impara dai discenti

Spell Up è progetto che unisce apprendimento e divertimento. Giochi di parole e indovinelli per imparare la lingua, mentre Google incamera dati preziosi utili alle funzioni di riconoscimento vocale
Spell Up è progetto che unisce apprendimento e divertimento. Giochi di parole e indovinelli per imparare la lingua, mentre Google incamera dati preziosi utili alle funzioni di riconoscimento vocale

Imparare una lingua giocando è un concetto rispolverato da Google per sviluppare Spell Up, applicazione web per Chrome dedicata a chi vuole cimentarsi nell’apprendimento dell’inglese in una maniera più leggera e divertente.

Giochi di parole, spelling, indovinelli, esercizi con frasi da completare sono la miscela proposta dall’ultimo strumento di e-learning sfornato da Mountain View e indirizzato non solo ai bambini, ma anzi utile e gratuito per le centinaia di milioni di adulti non anglofoni sparsi per il mondo. Per iniziare basta collegarsi a Spell Up sul browser Chrome munendosi di altoparlanti e microfono, per poi liberare e calibrare la propria voce cercando di completare ogni richiesta per costruire una torre di parole sempre più alta. Salvo veder crollare tutto e dover ricominciare da zero ogni volta che si sbaglia.

Se come riportano i primi feedback il funzionamento non è fluidissimo , con le lettere pronunciate talvolta non riconosciute dal sistema, al centro della scena c’è proprio la voce. Che per gli utenti è il mezzo indispensabile per testare Spell Up, mentre per Big G è un elemento prezioso per continuare ad affinare il sistema di riconoscimento vocale alla base di Google Now. Basta pensare in proposito a quanti dati finiranno nei server della Grande G, utili per esplorare nuovi orizzonti di una delle tecnologie destinate a essere sempre più presente nel futuro quanto mai prossimo.

Nata come app per computer, Spell Up risponde bene anche con dispositivi mobile Android, mentre nelle versioni per iPhone e iPad scompare la voce e le parole vanno digitate. Nella nota introduttiva pubblicata sul blog ufficiale da Xavier Barrade, mente illuminate del Creative Lab di Londra e artefice del progetto, si illustrano la natura e lo scopo del gioco realizzato con la collaborazione di designer di videogame e insegnanti, ma non si specifica se nel futuro Spell Up integrerà anche altre lingue.

Alessio Caprodossi

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Pubblicato il
20 mag 2014
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