Matt Cutts, attivo nella divisione dedicata alla qualità del search in Google, rivela che verranno prese misure ancora più drastiche per i siti furbetti beccati ad esagerare con titoli, link e parole chiave, pur di scalare la rilevanza del noto motore di ricerca. I SEO sono avvertiti.
Anche se si parla da anni di OOP (Over Optimization Penalty) realtà e leggende urbane si fondono insieme: Google esclude veramente i siti web “troppo” ottimizzati dalle primissime posizioni dei suoi risultati? La nuova dichiarazione di Cutts riporta in auge l’argomento, senza però specificare quale tipo di penalità verrà applicata per i trasgressori.
Lo scopo ultimo è comunque quello di rendere la rilevanza più adattabile, per livellare un minimo il terreno di gioco. In altre parole, Google non sta soltanto bacchettando gli esperti di ottimizzazione che passano il limite ma sta anche tendendo una mano ai siti che puntano tutto sui contenuti, senza particolari conoscenze in ambito di Search Engine Marketing.
Il colosso di Mountain View conta di cominciare ad utilizzare questo nuovo metodo di lavoro nelle prossime settimane. I siti web che utilizzano il ranking di Google come principale fonte di traffico e lottano con ogni mezzo per arrivare in cima alla classifica dovranno sicuramente prestare attenzione al cambiamento di policy.
Roberto Pulito
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...io ci sto provando...
con questa iniziativa: http://www.politicaevalori.itMi piacerebbe che cittadini e politici non fossero due "universi" diversi, ma che collaborassero nell'interesse comune del Paese. Che ne pensa di questa iniziativa?Felice Belisariofa orrore vedere gentaglia
Che fino a ieri proponeva leggi e leggine (ma che continua a farlo nell'ombra) per trasfomare internet in una specie di rai con direttore generale nominato dalla politica ora esaltare la rete e fare il ganzo con twittate e fotine piú o meno rilevanti..il proXXXXX di riverginizzazione di questi individui ora passa anche tramite questi mezzi, a quanto pare la polverosa tv non gli basta piú...e il popolo bue osserva ed é pronto a dimenticarsi tutte le malefatte per ricommettere poi gli stessi errori (elettorali) di sempreGennarino BRe: fa orrore vedere gentaglia
- Scritto da: Gennarino B> Che fino a ieri proponeva leggi e leggine (ma che> continua a farlo nell'ombra) per trasfomare> internet in una specie di rai con direttore> generale nominato dalla politica ora esaltare la> rete e fare il ganzo con twittate e fotine piú o> meno rilevanti..il proXXXXX di riverginizzazione> di questi individui ora passa anche tramite> questi mezzi, a quanto pare la polverosa tv non> gli basta piú...e il popolo bue osserva ed é> pronto a dimenticarsi tutte le malefatte per> ricommettere poi gli stessi errori (elettorali)> di> semprePiù che altro questi mezzi danno conferme negative su certi personaggi, basti pensare a Gasparri :(Sgabbioda vedere
Bisogna vedere fino a che punto è possibile un maquillage su un mezzo che attira e forma un pubblico (teoricamente) più critico e in grado di operare scelte autonome. Anche se fino ad ora c'è stato a mio avviso un po' troppo ottimismo e ci sono segni di trasformazione non rassicuranti, con un pubblico incanalato da operatori mobili e pollai simil-social netwoks, e una massa di persone appena pasaate dall'analfabetismo informatico al solo semianalfabetismo internettiano, e ben contente di restare nei propri limiti.Oltretutto bisogna verificare se il web ha più o meno memoria storica...filobertoRe: da vedere
- Scritto da: filoberto> > Oltretutto bisogna verificare se il web ha più o> meno memoria> storica...Basta un link da cliccare, e la memoria ritorna.panda rossanon sono d'accordo
Non sono d'accordo in pratica su quasi nulla perchè secondo me è proprio vero il contrario. Non sono maniaco di social network e ne riconosco anche i limiti, ma per il fatto che la politica passi anche per il social network secondo me non fa altro che bene. Avvicina sicuramente il politico all'elettore ma non è quello l'interessante, ma è soprattutto il dialogo tra gli elettori che diventa il ruolo centrale. Il confronto di idee diverse non può fare altro che accrescere il senso politico della gente. Non credo proprio che l'utente che segue il personaggio politico di turno lo faccia per farsi abbindolare dai sui tweet. Nelle risposte ai tweet dei politici io vedo non solo plausi, ma soprattutto critiche e la maggior parte delle volte si tratta di critiche costruttive e intelligenti. Il più delle volte l'interessante è interagire con le controparti politiche per poi magari trovarsi ad avere punti in comune ed è da queste confronti che nasce e vive la passione politica nella gente. Il non avere la mediazione culturale giornalistica francamente non mi manca per nulla. E' ora di finirla con la mediazione, ognuno dovrebbe avere il proprio pensiero senza opinion leaders o fantomatici tali dispenatori di pensieri superiori. Ognuno è in grado di farsi l'opinione da solo non ha bisogno di mediazioni culturali. Solo dal confronto nascono le idee, i pensieri e il nuovo.Stefano BelliniRe: non sono d'accordo
- Scritto da: Stefano Bellini> Non sono d'accordo in pratica su quasi nulla> perchè secondo me è proprio vero il contrario.> Non sono maniaco di social network e ne riconosco> anche i limiti, ma per il fatto che la politica> passi anche per il social network secondo me non> fa altro che bene. Avvicina sicuramente il> politico all'elettore ma non è quello> l'interessante, ma è soprattutto il dialogo tra> gli elettori che diventa il ruolo centrale. Il> confronto di idee diverse non può fare altro che> accrescere il senso politico della gente. Non> credo proprio che l'utente che segue il> personaggio politico di turno lo faccia per farsi> abbindolare dai sui tweet. Nelle risposte ai> tweet dei politici io vedo non solo plausi, ma> soprattutto critiche e la maggior parte delle> volte si tratta di critiche costruttive e> intelligenti. Il più delle volte l'interessante è> interagire con le controparti politiche per poi> magari trovarsi ad avere punti in comune ed è da> queste confronti che nasce e vive la passione> politica nella gente. Il non avere la mediazione> culturale giornalistica francamente non mi manca> per nulla. E' ora di finirla con la mediazione,> ognuno dovrebbe avere il proprio pensiero senza> opinion leaders o fantomatici tali dispenatori di> pensieri superiori. Ognuno è in grado di farsi> l'opinione da solo non ha bisogno di mediazioni> culturali. Solo dal confronto nascono le idee, i> pensieri e il> nuovo.Se dietro all'account sul twittercoso ci fosse davvero il politico ti darei ragione, ma penso che nel 99% dei casi ci sia solo un galoppino sottopagato a rilanciare le "interessanti repliche e controrepliche" del padrone...FunzMa scavalcare cosa?
Sono sempre i giornalisti a dare risalto a questa o quella notizia a seconda delle loro preferenze (politiche), così come Grillo non è affatto un fenomeno Web ma è stato pubblicizzato per una serie di evidenti motivi sulla stampa tradizionale, difatti ora che serve meno è quasi sparito dall'informazione e viene giustamente fatto notare le varie stupidaggini che dice.Prendiamo pure a riferimento la foto di XXXXXX (con Monti imbalsamato) è un chiaro tentativo di sostituire quella foto a quella di Vasto nell'iconografia politica oggi, ma se la prima non era twittata, qui lo è stato fatto a mo' di pretesto, non potendo essere fatta da giornalisti, ma è sempre la stampa ad averla rilanciata (quanti qui l'hanno vista in tv o perchè sono "seguaci" di XXXXXX?).La differenza la fa ancora l'informazione ufficiale che sceglie cosa mettere in luce e quandoSurak 2.0interessanti repliche e controrepliche
"interessanti repliche e controrepliche ai punti di vista dell'avversario politico"Perfido :DFunzGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 20 mar 2012Ti potrebbe interessare