Google paga per i download di Firefox

Google paga per i download di Firefox

Per spingere la propria Toolbar e dare una mano al maggior competitor di Microsoft Internet Explorer, bigG inventa una nuova opportunità per chi dispone di un account AdSense
Per spingere la propria Toolbar e dare una mano al maggior competitor di Microsoft Internet Explorer, bigG inventa una nuova opportunità per chi dispone di un account AdSense


Roma – La notizia l’ha ripresa anche Slashdot ed è una di quelle che consentono di avere un quadro ancora più esauriente delle strategie di Google per affermarsi in rete, magari a scapito delle altre grandi net companies concorrenti, Microsoft in testa.

Il giochino messo a punto da Google per diffondere la propria Google ToolBar , il software che si “aggancia” ai browser fornendo una serie di servizi aggiuntivi integrati da BigG, è di solleticare gli appetiti degli editori web, spingendoli a pubblicare sui propri siti bottoni e link al download dell’ accoppiata Firefox-Google Toolbar .

La Toolbar per Firefox comprende, tra le altre cose, servizi come SpellCheck ed Autofill, oltre al tradizionale search offerto dall’azienda, per “velocizzare” le operazioni web degli utenti: il colosso di Mountain View sembra però consapevole che per contrastare il dominio di Microsoft e del suo Internet Explorer (per il quale è comunque disponibile la Toolbar) sia necessario legarsi più strettamente a Firefox .

Sulla pagina dedicata da Google al giochino ci sono le istruzioni per i webmaster interessati. Attiva per il momento solo per i siti americani, sebbene la stessa Google indichi che a breve potrebbe diventare una “feature” disponibile per tutti, la nuova opzione permette agli editori web di tirar su fino ad un dollaro per ogni download di Firefox-Toolbar che venga effettuato a partire dal loro sito.

Per partecipare è sufficiente possedere un account AdSense , il sistemone commerciale di Google utilizzato da centinaia di migliaia di partner di BigG che in tutto il Mondo ne approfittano per “arrotondare” le entrate derivanti dai propri siti. Una volta aderito al programma, il sito iscritto non ha che da raccomandare ai propri utenti il download dei due software, divenendo così “snodo” pubblicitario per entrambi.

Sebbene la crescita nella diffusione del browser open source abbia rallentato in questi ultimi tempi, di certo la creatura di Mozilla.org rimane il “nemico numero uno” per Internet Explorer. Ovvio che in queste ore c’è chi spera che la nuova idea di Google possa contribuire al pieno rilancio della campagna di diffusione di Firefox .

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Pubblicato il
9 nov 2005
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