Google: un'utopia il motore umano

Google: un'utopia il motore umano

Uno dei boss dell'azienda più celebre spiega che il motore di ricerca rimarrà gratuito e, soprattutto, rimarrà motore di ricerca. Per rendere la rete fruibile ed intelligibile
Uno dei boss dell'azienda più celebre spiega che il motore di ricerca rimarrà gratuito e, soprattutto, rimarrà motore di ricerca. Per rendere la rete fruibile ed intelligibile


Roma – Google rimarrà gratuito perché la sua redditività non è un problema ed è in continua crescita. Ad affermare lo stato di salute e la “mission” del motore di ricerca è stato in questi giorni il google fellow Urs Holzle, in una intervista pubblicata su Le Temps .

Il docente di informatica, che dal 1998 dedica la propria professionalità alla creatura messa in piedi dai suoi due studenti Sergey Brinn e Larry Page, ha spiegato che Google riesce senza problemi a garantire la sopravvivenza della propria struttura, forte ormai di un organico di circa 500 persone. Questo si deve alla capacità del motore di rivendere le proprie tecnologie di ricerca ad aziende di ogni dimensione e agli ottimi introiti pubblicitari.

Holzle, che ha spiegato come in Google si lavori per piccoli team focalizzati su singoli progetti, ha anche sottolineato che Google rimarrà sempre… Google, cioè il marchio che, secondo le più recenti rilevazioni, è oggi più noto persino di quello della Coca-Cola. Google rimarrà dunque motore di ricerca. “Non ci trasformeremo in negozio – ha spiegato – né faremo diversificazioni per diventare qualcosa di simile ad AOL. Quello che ci interessa non è il contenuto bensì proporre il miglior mezzo possibile per effettuare ricerche in rete, rendendo il web più utile e fruibile: è in questo settore che siamo i primi”.

L’esperto informatico ha anche spiegato che oggi realizzare un motore di ricerca capace di interpretare il linguaggio umano per fornire risultati migliori è un’utopia. “Dopo 30 anni di lavoro – ha affermato – dobbiamo ammettere che siamo ancora molto lontani da questo obiettivo”. Ma ha anche sottolineato come scrivere una lunga frase di ricerca anziché uno o due termini non è quello che vogliono fare i navigatori, che cercano online usando pochissime parole chiave. Inoltre, ha spiegato, il 99 per cento dei materiali ricercati online possono essere trovati da sistemi di ricerca automatici. Solo in un caso su cento potrebbe essere necessario il ricorso ad un operatore di ricerca “umano”.

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Pubblicato il
17 feb 2003
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