Grok di Elon Musk ha preso una piega inquietante. Il chatbot con cui gli utenti possono interagire su X, ora offre un servizio a dir poco discutibile: spogliare le donne a partire da una foto.
Tutto ciò che un utente deve fare è rispondere all’immagine di una donna postata su X con una richiesta a Grok di “rimuovere i suoi vestiti“. Il chatbot replicherà nel thread con un’immagine della donna in bikini o lingerie. A volte, Grok risponde con un link che porta gli utenti a una chat dove verrà generata l’immagine.
Polemiche per Grok che spoglia le donne
La notizia è stata segnalata per prima a 404 Media da Kolina Koltai, ricercatrice e formatrice di Bellingcat. Questo utilizzo di Grok solleva seri interrogativi sull’etica dell’intelligenza artificiale e sul rispetto della privacy e della dignità delle donne online.
Il punto cruciale è il consenso. Le donne che postano le loro foto su X non hanno dato il permesso di essere “spogliate” da un’intelligenza artificiale. Questo uso di Grok rappresenta una violazione della loro privacy e una forma di oggettivazione del corpo femminile.
Di chi è la responsabilità?…
X ha la responsabilità di porre fine a questo uso improprio di Grok. La tecnologia dovrebbe essere nostra alleata, non un’arma puntata contro di noi, e questo caso, è un campanello d’allarme. Ci ricorda quanto l’intelligenza artificiale possa diventare pericolosa quando finisce nelle mani sbagliate.
L’AI sta correndo a velocità folle, ma le regole per tenerla a bada arrancano, sempre in ritardo. E chi ci rimette? Noi, la nostra privacy, la nostra dignità. Quante altre violazioni dovremo subire prima di dire “basta”? I colossi tech non possono continuare a lavarsi le mani con le solite scuse. Serve responsabilità, non chiacchiere da conferenza stampa.