Grooveshark, la radio salverà lo streaming?

Grooveshark, la radio salverà lo streaming?

Annunciato dal tormentato CEO Sam Tarantino, il nuovo servizio Broadcast permetterà agli utenti della piattaforma statunitense di trasmettere playlist dal vivo come DJ dello streaming musicale
Annunciato dal tormentato CEO Sam Tarantino, il nuovo servizio Broadcast permetterà agli utenti della piattaforma statunitense di trasmettere playlist dal vivo come DJ dello streaming musicale

La nuova frontiera del broadcasting personale dopo il sonoro fallimento nello streaming musicale e il vano tentativo di rincorrere piattaforme più consolidate come Pandora, Spotify e Rdio. Con un numero ridotto di impiegati e le solite grane legali con le major discografiche, i vertici di Grooveshark sembrano comunque mantenere un approccio positivo al mercato che verrà, pur passati da 30 a 12 milioni di utenti in un solo anno .

Il nuovo servizio si chiama Broadcast e permetterà agli utenti di Grooveshark di realizzare playlist da trasmettere in tempo reale in modalità live streaming. In sostanza, i vari account sulla piattaforma statunitense agiranno da vere e proprie stazioni radiofoniche private, inserendo commenti personali tra le canzoni selezionate, ma anche interagendo via chat con gli ascoltatori che potranno richiedere la messa in onda dei propri brani preferiti .

In aggiunta , il nuovo servizio di Grooveshark permetterà l’inserimento di effetti sonori divertenti per dare colore alle trasmissioni dello streaming radiofonico. Nella prima fase in beta, Broadcast abiliterà il caricamento di soli 30 secondi di audio personalizzato nel flusso di brani selezionati dai singoli utenti . La feature sarà attiva dalla giornata di domani.

Non è certamente una sfida semplice per il CEO Sam Tarantino, dopo le botte legali prese negli ultimi anni dalle grandi etichette. Costretto a traslocare in un ufficio più piccolo a Gainesville (Florida), Tarantino ha perso milioni di utenti e almeno 60mila dollari all’anno tra spese legali e di sostentamento aziendale . “Sono letteralmente a pezzi”, ha ammesso il CEO di Grooveshark, che rimane però fiducioso: la sua piattaforma potrà intavolare trattative per stipulare redditizi accordi con le principali major dell’industria discografica.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 apr 2013
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