GSMBOX: noi non spammiamo i cellulari

GSMBOX: noi non spammiamo i cellulari

Il sito reagisce alle accuse che si leggono online in questi giorni e sottolinea: la nostra policy è chiarissima, cancellarsi non è difficile. Punto Informatico ne ha parlato con Lara Gagliardi, responsabile marketing
Il sito reagisce alle accuse che si leggono online in questi giorni e sottolinea: la nostra policy è chiarissima, cancellarsi non è difficile. Punto Informatico ne ha parlato con Lara Gagliardi, responsabile marketing


Web – Le accuse sono durissime e si leggono in Rete da qualche giorno: i servizi via SMS di GSMBOX si trasformano in un continuo spam commerciale da cui è impossibile uscire. Accuse che il sito dedicato al mondo del telefonino, che vanta 800mila iscritti, respinge con forza.

“Tutti gli utenti che si iscrivono ai nostri servizi – ha spiegato a Punto Informatico la responsabile marketing di GSMBOX Lara Gagliardi – accettano di ricevere offerte commerciali via SMS. Questi invii, dunque, non possono in alcun modo essere considerati spam”.

I servizi via SMS di GSMBOX sono divisi per canale e comprendono informazioni che vanno dallo sport alle news di attualità, dall’oroscopo al meteo “personalizzati”, con invii di messaggi quotidiani o settimanali. L’accusa che viene rivolta a GSMBOX è che i messaggi che arrivano sul cellulare dell’utente sono messaggi commerciali e non di servizio.

Un problema per gli utenti, dunque, soprattutto per coloro che fanno un uso frequente dei messaggi e hanno il problema, con tutti questi SMS in arrivo, di mantenere libera una sufficiente quantità di memoria sul cellulare.

“In realtà – sostiene Gagliardi – le cose vanno in un altro modo. Ogni SMS ha un numero massimo di caratteri in cui è possibile inserire il testo. In genere i primi 24 o 25 caratteri contengono un messaggio pubblicitario e il rimanente è utilizzato per fornire i servizi. Ogni tre o quattro messaggi viene inviato un messaggio interamente dedicato allo sponsor”.


Dunque la protesta degli utenti ha ragion d’essere? “No – ribatte Gagliardi – perché tutto questo appare chiaro dal contratto di servizio che gli utenti sottoscrivono”.

A fronte di questi invii, evidentemente non previsti dai molti utenti iscritti a quei servizi, che si sono sorpresi per l’accaduto, GMSBOX viene anche accusato di non consentire facilmente all’utente di “uscire” dal rapporto con l’azienda, cioè di impedire l’arrivo di nuovi messaggi. Un’accusa nata dal fatto che dopo essersi cancellati dal sito, molti utenti continuano a ricevere SMS pubblicitari.

Un’accusa, quella di non voler “lasciare andare” i propri utenti, che ricorda da vicino quelle rivolte ad altre aziende considerate “spammers” dai loro stessi “abbonati”. Ma è un’accusa che Gagliardi intende confutare: “Cancellarsi non è difficile ed è previsto, come sa chi ha accettato il contratto, un numero di fax a cui è possibile inviare una nota per essere immediatamente rimossi dai nostri database: è sufficiente inserire tutti i dati necessari, cioè nome utente, password utilizzata e numero di cellulare”.

Secondo Gagliardi, ogni giorno, a fronte di più di mille iscrizioni ai servizi, arrivano una ventina di email di cancellazione. Email che sarebbero però incomplete, e dunque non consentirebbero l’immediata cancellazione… Basterà questa precisazione a risolvere il problema?

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Pubblicato il 1 mar 2001
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