Web (internet) – Doveva essere “la nuova internet”, la rete wireless che si naviga attraverso il telefonino. Eppure il WAP (Wireless Application Protocol), veicolo di tutto questo, potrebbe non rivelarsi quel toccasana per il wireless come in molti, moltissimi, avevano sperato.
All’interno del WAPForum , l’organismo che riunisce gli operatori di tutto il mondo interessati alla nuova tecnologia, sono emerse nelle ultime ore divisioni inattese e feroci. Personaggi come David Rensin, boss della tecnologia della Aether Systems, hanno dichiarato che “il WAP è morto”.
A spingere verso dichiarazioni così clamorose sarebbe essenzialmente la mancanza di standard e di duttilità della tecnologia WML (Wireless Markup Language), quella che consente di realizzare siti navigabili con WAP. Un sito costruito per un display wireless da quattro righe, per esempio, non è un sito navigabile da un display più grande o più piccolo. Mancano cioè stantard essenziali. Secondo Rensin: “Ci si trova a dover costruire lo stesso sito puù volte, per un cellulare con quattro righe visualizzabili o per quello con otto righe…”
Persino secondo il product manager Microsoft su WindowsCE, Phil Holden, la via del WAP non è che una fase: “Voglio scrivere XML e utilizzare l’XML per le mie applicazioni business. Il WAP sicuramente apre il business per prodotti che dispongono di banda ristretta, ma andare avanti, quello è un altro discorso”.
Quelli di Infoworld hanno intervistato alcuni analisti sulla questione. Uno di questi è Rob Enderle, “storico” del Giga Information Group , secondo cui “io non arriverei a dire che il WAP è morto. Ma l’idea che un manager dell’IT o un webmaster debba apprendere il WML per creare un sito WAP è tremenda. L’idea che il WML possa rimpiazzare l’HTML, invece, è stupida”. “Al momento, ha detto Enderle, un sito come Yahoo si trova a dover produrre 20 versioni di sé stesso”.
Di altro avviso il CEO del WAPForum, Scott Goldman, che ha affermato: “Dire che il WAP è morto è una grande esagerazione. Credo che quando si ha uno standard come il WAP in via di sviluppo ci sarà sempre qualcuno che rema contro, per le motivazioni più diverse”. Secondo Goldman sono infondate le critiche di chi sostiene che il WAP non sia uno standard solido o sicuro, ma allo stesso tempo non c’è da aspettarsi troppo dalle tecnologie di nuova generazione di connessione wireless ultraveloce: “Quando si ha banda larga i consumatori la chiedono. Ma anche in quel caso il WAP avrà un suo spazio perché amplia le possibilità di gestione e concede spazio sia alla connessione voce che a quella dati”.